Milan-Fiera, botta e risposta sul nuovo stadio: «Ci hanno ripensato». «C'è una fretta incomprensibile»

Milan-Fiera, botta e risposta sul nuovo stadio: «Ci hanno ripensato». «C'è una fretta incomprensibile»
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Giovedì 6 Agosto 2015, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 14:34
«La questione 'stadio del Milan' al Portello? La Fiera ha deciso autonomamente e liberamente, senza alcun condizionamento da parte della Regione Lombardia, poi, se il Milan cambia idea e decide di fare uno stadio da un'altra parte, è naturalmente libero di farlo». Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine della conferenza stampa sulla riforma socio-sanitaria.
«Di certo - ha proseguito Maroni - il nuovo stadio di calcio non si farà più nell'area Expo, perchè quell'area avrà un'altra destinazione, con il campus universitario, le residenze per gli studenti e le strutture sportive, per cui uno stadio ci sarà anche lì, ma di atletica, per consentire agli studenti che risiedono lì di fare sport».

«Fondazione Fiera esprime valutazioni non condivisibili e molto lontane dalla verità dei fatti. Sarebbe importante che la stessa rileggesse, senza fraintenderne il contenuto, quanto scritto pochi giorni fa dal Milan». È quanto sostiene la società rossonera sul proprio sito dopo le critiche espresse dalla Fiera per il «ripensamento su decisioni già prese» che il Milan avrebbe messo in campo in merito alla costruzione della stadio. La vicenda riguarda il bando (vinto, appunto, dal Milan) per la riqualificazione dei padiglioni 1 e 2 della Fiera e la lettera con la quale la società avrebbe ritrattato le condizioni formalizzate in sede di gara, e avrebbe di fatto azzerato alcuni punti cruciali su cui aveva fatto proposte precise.

La società rossonera spiega poi di «non manifestare certo un disimpegno verso il progetto. Anzi. Il Milan, però, avanza richieste legittime di chiarimenti e di documentazione finora non pervenuti. Anche perchè, va ricordato, che, fino ad oggi, si è lavorato su una manifestazione d'interesse non vincolante. Ora e solo ora si entra nella fase contrattuale. Ad oggi il Milan non ha potuto, come suo diritto, fare i carotaggi ne ricevere le carte in merito. Nessuno sa cosa si potrebbe trovare nel sottosuolo e nemmeno Fiera, proprietaria dei terreni, ne è a conoscenza. Se si scoprisse che nel sottosuolo la situazione fosse più grave (con la necessità di interventi di bonifica molto rilevanti) di quella solamente ipotizzata da Fiera, ciò significherebbe che quell'area non poteva essere nemmeno proposta in locazione per realizzare uno stadio».

Inoltre, sempre secondo il Milan, «è incomprensibile la fretta di Fondazione Fiera. Perchè la stessa ha fatto perdere al Milan, coi sui continui rinvii dovuti anche a altre vicende (ricordiamo, tra l'altro, le nomine di Fiera Spa) più di 8 mesi. Periodo che avrebbe consentito al Milan di valutare altre aree o di rilevare quella di fondazione per poter disputare la prima stagione nell'anno 2018-9, cosa non più possibile. Vale la pena ricordare che tali continui rinvii di Fondazione hanno causato al Milan danni, conseguenti a mancate entrate e mancate sponsorizzazioni, per milioni di euro. La società Milan si augura che i toni tornino propositivi e che si prosegua il rapporto in maniera costruttiva nell'interesse reciproco».
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