Tavecchio: «Al calcio italiano serve una scossa. Dobbiamo unire le forze e avviare le riforme»

Tavecchio: «Al calcio italiano serve una scossa. Dobbiamo unire le forze e avviare le riforme»
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Lunedì 1 Settembre 2014, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 16:34
Il calcio italiano all'anno zero? Non flagelliamoci pi di quella che potrebbe essere la reale situazione. Siamo reduci da una brutta esperienza agonistica ai Mondiali, stiamo per aprire una stagione di riforme, ma abbiamo la forza di essere una società di persone serie, di italiani con voglia di crescere e io sono fiducioso. Le componenti capiranno che è un momento delicato e non possiamo che ripartire, unendo le forze». Lo ha detto il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, intervenendo a Radio Anch'io lo sport, in onda su RadioRai.



«Ricominciamo a mettere al posto giusto la Federazione, con la propria autorità, dal punto di vista agonistico, strutturale e culturale. Da qui si deve partire, restituendo una forza alla Federazione, che negli ultimi tempi è diminuita - ha aggiunto - perché la Federazione doveva darsi una mossa. In questo momento la mia volontà è questa». «Avviare il processo delle riforme, per quanto riguarda il campionato: è questa la madre di tutte le nostre battaglie», ha poi aggiunto Tavecchio.



E torna poi sull'argomento stranieri che tanto aveva fatto discutere dopo l'esempio di Optì Pobà. «Ci sono troppi stranieri, non è possibile andare avanti così – ha detto il numero uno della Figc – I giocatori dei 28 paesi della comunità europea non possono essere toccati, hanno titolo per giocare anche 11 su 11 perché siamo in Europa. Il problema sono gli extracomunitari. Riceviamo in quantità industriale giovani che vengono collocati su questi mercati, molti hanno fortuna ed altri no. È difficile intervenire sull'aspetto giuridico, invece bisogna costruire dal basso il discorso. La Lega dilettanti sta creando 19 centri federali per offrire un bacino d'utenza di 700mila giovani al mondo professionistico in modo razionale, per far sì che le società possano vedere in questo mare di giovani i potenziali campioni».
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