Usa, vertici Fifa accusati di corruzione:
sei arresti in Svizzera, indagato Blatter
L'Uefa chiede rinvio delle elezioni

Usa, vertici Fifa accusati di corruzione: sei arresti in Svizzera, indagato Blatter L'Uefa chiede rinvio delle elezioni
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Mercoledì 27 Maggio 2015, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 12:04

Sei funzionari della Federazione internazionale di calcio (Fifa) e di organizzazioni affiliate sono stati arrestati stamane a Zurigo su richiesta delle autorità statunitensi, che si sono rivolte all'Ufficio federale di giustizia (Ufg).
Sono sospettati di aver accettato bustarelle per oltre 100 milioni di dollari, si legge in una nota diffusa dall'Ufg.

L'INCHIESTA
I sei sono stati posti in detenzione in vista dell'estradizione. Il pubblico ministero competente per il distretto est di New York sta indagando contro queste persone perché sospettate di aver accettato dagli anni Novanta ad oggi tangenti e provvigioni nascoste, prosegue il comunicato dell'Ufg. Avrebbero ottenuto denaro in cambio di trasmissione, di commercializzazione e di sponsorizzazione di tornei di calcio negli Stati Uniti e nell'America del Sud. Alcuni pagamenti sono inoltre avvenuti attraverso banche statunitensi.

La polizia zurighese, su ordine dell'Ufg, svolgerà oggi audizioni relative alla domanda d'arresto delle autorità statunitensi. Se la persona ricercata acconsente all'estradizione, sarà applicata una procedura accelerata, se si oppone l'Ufg chiederà agli Stati Uniti di presentare una domanda formale di estradizione entro il termine di 40 giorni previsto dal trattato bilaterale di estradizione.

Le accuse di corruzione mosse dalle autorità americane riguardano gli ultimi 20 anni, e riguardano le gare per aggiudicarsi i campionati mondiali così come gli accordi per il marketing e i diritti televisivi. Per anni la Fifa è stata indagata dall'Fbi, e l'organizzazione guidata da Joseph Blatter ha sempre respinto le accuse. Come quelle di corruzione relative all'assegnazione dei mondiali del 2018 e del 2022 rispettivamente a Russia e Qatar.​

Il ministero pubblico svizzero ha aperto una procedura penale per sospetta gestione sleale e riciclaggio di denaro riguardante anche l'attribuzione dei Mondiali di calcio 2018 e 2022. Lo precisa in una nota la giustizia elvetica, che ha proceduto a perquisizioni presso la sede della Fifa a Zurigo, impossessandosi di documenti e dati elettronici.

La 'retatà' - riporta il New York Times - è avvenuta al Baur au Lac hotel dove i leader dell'organismo che governa il calcio mondiale sono riuniti per il loro meeting annuale. Non tutte le persone messe sotto accusa, in tutto una decina, si trovano a Zurigo, riporta il New York Times.

BLATTER
Il presidente della Fifa, Joseph Blatter, è tra le persone su cui sta indagando l'Fbi. Il dirigente svizzero, non è fra i dirigenti della federazione internazionale arrestati all'alba di oggi a Zurigo e per il momento non è nemmeno tra coloro per i quali il dipartimento della giustizia Usa ha formalizzato l'accusa di corruzione.

Ma l'inchiesta statunitense prosegue e a quanto pare fra le persone nel mirino della giustizia ci sarebbero dirigenti vicini allo stesso numero uno della Fifa. Fra le persone arrestate, stando alle indiscrezioni della stampa statunitense, figura anche Jeffrey Webb, presidente della federcalcio delle isole Cayman e vicepresidente del comitato esecutivo della Fifa. In manette sono finiti inoltre l'uruguaiano Eugenio Figueredo, un altro vicepresidente della federazione internazionale ed ex numero uno del Conmebol, Jack Warner, di Trinidad e Tobago, ex componente dell'esecutivo ed ex presidente della Concacaf. Gli arresti sono stati eseguiti al Baur au Lac, l'hotel dove è in corso il congresso annuale della Fifa nel corso del quale sarà eletto anche il nuovo presidente. Il 79enne Blatter si presenta per un quinto mandato alla guida della federazione internazionale. Il suo sfidante è il principe giordano Ali bin Al Hussein.


IL CONTRATTACCO DEL PRESIDENTE
«Le azioni di oggi dall'ufficio Svizzero del procuratore generale sono state messe in moto quando abbiamo presentato il nostro dossier alle autorità svizzere alla fine dello scorso anno». Quesat la presa di posizione del presidente della Fifa, Sepp Blatter, in un comunicato lungamente atteso dopo lo scandalo scoppiato oggi con l'arresto di sette alti funzionari della Fifa a Zurigo.

«Questo è un momento difficile per il calcio, per i tifosi e per la Fifa come organizzazione. Comprendiamo la delusione che molti hanno espresso e so che gli eventi di oggi avranno un impatto sul modo in cui molte persone ci vedono. Per quanto sfortunati sono questi eventi, dovrebbe essere chiaro che accogliamo con favore le azioni e le indagini da parte delle autorità statunitensi e svizzere e crediamo che ci aiuterà a rafforzare le misure che la Fifa ha già preso per sradicare ogni malefatta nel calcio», ha proseguito Blatter.

In seguito al terremoto che ha sconvolto la Fifa, il suo comitato etico ha preso i primi provvedimenti urgenti sospendendo in via provvisoria 11 suoi membri e tra questi anche i vice presidenti Jeffrey Webb e Eugenio Figueredo, che sono stati arrestati questa mattina.


RINVIO DELLE ELEZIONI
Dopo lo scandalo corruzione, l'Uefa ha chiesto di rinviare le elezioni presidenziali della Fifa in programma venerdì prossimo a Zurigo. L'Uefa potrebbe anche boicottare il congresso della federazione internazionale.

Ad imprimere un'accelerazione alle indagini - spiegano i media Usa - la decisione dell'ex procuratore Michael Garcia che ha preso le distanze dalla Fifa dopo essere stato assunto dall'associazione per svolgere un'indagine interna. Indagine al termine della quale i vertici della Fifa hanno parlato dell'inesistenza di fatti che provino la corruzione. Conclusioni che l'ex procuratore non ha sposato.

Ci sono due vicepresidenti tra i 7 dirigenti Fifa arrestati oggi con l'accusa di corruzione. Lo ha reso noto il Dipartimento di Giustizia Usa: sono Jeffrey Webb (Isole Cayman) e Eugenio Figueredo (Uruguay). Gli altri sono Eduardo (Costa Rica), Julio Rocha (Nicaragua), Costas Takkas (Gb), Rafael Esquivel (Venezuela) e Jose Maria Marin (Brasile).


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