Nicchi, presidente dell'Aia. "L'Aia è una componente di diritto e con diritto di voto e intendiamo esercitare lavolontà di voto. Quattro anni fa abbiamo sposato un progetto, ma che poi non ha avuto seguito. Fino a ieri sera eravamo stati in disparte, ma non vogliamo restare fermi. Ci siamo chiesti cosa ha fatto Tavecchio per la nostra categoria. È abbiamo convenuto che non ci è stato sottratto nessun soldo, ci è stato consentito il codice fiscale, ci è stato trovato uno sponsor, è stato approvato il Comunicatyo 104 contro la villetta verso gli arbitri. È' stato portato avanti il progetto della Var. Qui ci troviamo davanti al bivio cuore-razionalità, ma dobbiamo dividere fatti e programmi. È nei confronti dell'aia ci sono stati fatti concreti. Noi appoggiamo chi ci ha fatto del bene e chi ha lavorato bene".
«Siamo di fronte ad un ricambio generazionale della classe arbitrale. Rizzoli, D'Amato, Tagliavento sono a fine carriera ma noi siamo già pronti con le nuove leve. Arriuverà la Var, che cambierà il modo di arbitrare e noi non possiamo farci trovare impreparati e il presidente Tavecchio ci garantisce la tranquillità per poter lavorare. A noi nessuno ci ha tirato la giacca»
