CONTRO LA “FUFFA”
Dell'inchiesta di Napoli parla anche Giancarlo Abete, ex presidente della Figc e attuale vicepresidente della Uefa: «È giusto che la giustizia ordinaria e sportiva facciano il loro corso, le responsabilità dovranno essere acclarate nelle sedi opportune -dice Abete-. Al momento parliamo di persone indagate, quindi l'iter di fatto è ben lungi dal definirsi. Ancora nessuno è stato condannato. La problematica in questione, quella degli ex agenti diventati ora mediatori, è poi molto complessa perché manca un quadro regolamentare internazionale. Tutta fuffa? De Laurentiis ha fatto una sua riflessione, e se ha parlato così avrà avuto i suoi buoni motivi . Penso che comunque bisogna sempre avere grande rispetto per le indagini svolte dalla magistratura. Non penso che i club rischino qualcosa a livello di punti di penalizzazione in classifica. Nelle precedenti occasioni in cui si sono alla fine verificate irregolarità da parte delle società c'è sempre stata una sanzione amministrativa e alcune volte una inibizione di periodo contenuto per i dirigenti interessati. Ma soltanto leggendo le carte si potrà capire il contenuto specifico della contestazione».
ZAMPARINI FURIOSO
«Venerdì, in Lega, chiederò agli altri diciannove presidenti di Serie A di sospendere il campionato».
Il presidente del Palermo Maurizio Zamparini non usa sull'argomento mezzi termini: «Penso che questa non sia giustizia, ma cinema . Una inchiesta che si basa sul nulla, nella quale non c'è nulla e che ha come unico effetto un grande impatto mediatico. Il Paese sta andando allo sfascio: si dà spazio a pseudo notizie eclatanti, sbattendo i colpevoli in prima pagina senza avere la minima prova».
RAZZISMO
«Riflessione? Sicuramente la prova tv in corso d'opera non si può toccare, perchè significherebbe cambiare metodi di giudizio», specifica il numero uno di via Allegri, che sulle offese omofobe del tecnico del Napoli rivolte all'omologo nerazzurro, tiene a precisare: «Se le due vicende hanno fatto una cattiva pubblicità al calcio? Ce l'abbiamo tutti i giorni cattive pubblicità - la conclusione di Tavecchio - ma il calcio non è quello che appare così ma quello delle 700.000 partite all'anno con solo lo 0,5 percento dei casi di violenza o altre cose».
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