​Patric, da fantasma a uomo della Provvidenza

Patric, da fantasma a uomo della Provvidenza
di Daniele Magliocchetti
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Domenica 24 Settembre 2017, 12:27 - Ultimo aggiornamento: 17:26
Ascesa improvvisa per la strana coppia. Da quarta, quinta fila in pole position. Da poco considerati per vari motivi a titolari. Più per necessità che per merito, viste le pesanti assenze in difesa. Nel momento della massima emergenza Inzaghi ricorre a Patric e Luiz Felipe. Per lo spagnolo si tratta della prima gara in stagione, per il brasiliano, classe '97, della terza, la seconda in campionato, la prima da titolare. Una bella responsabilità per l'ex centrale della Salernitana che aveva fatto intravedere qualcosina di buono nei dieci minuti giocati col Milan, per poi soffrire il debutto in Europa League con il Vitesse, tanto da costringere Inzaghi a cambiarlo all'intervallo.

RESPONSABILITÀ
Ora riparte a Verona, dove le responsabilità sono ancora più alte perché non c'è tutta la difesa titolare. Discorso totalmente diverso per Patric, quasi un titolare fino all'anno scorso per poi essere relegato ai margini più per comportamenti poco adeguati che per motivi tattici, almeno per il tecnico. Per quest'ultimo, il terzino spagnolo rappresentava una vera e propria risorsa, ma in estate si è rotto qualcosa con la società, tanto che in allenamento non sembrava più lo stesso: poco concentrato e a tratti svogliato. Un altro giocatore. Il periodo estivo per Patric non è stato proprio semplice. Ora è tutto archiviato. Non ha procuratore, Calenda, manager del suo grande amico Keita è in agguato. Ma questo con il campo c'entra poco o niente. Lui, Gabarron Gil Patricio, ha garantito all'allenatore e alla società il massimo impegno, anche in un ruolo non suo. Ed è pronto a dare tutto sul campo, proprio come faceva fino all'anno scorso. Un atteggiamento che gli ha permesso, dopo la diffidenza iniziale, di entrare nel cuore della gente.

 
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