Nazionale, Pellè-Èder, la coppia che piace ai tecnici e non alla gente

Nazionale, Pellè-Èder, la coppia che piace ai tecnici e non alla gente
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 5 Settembre 2016, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 19:13
ROMA Quei due restano lì, a dispetto dei santi, che sono più belli, che piacciono a tutti e che, se giocano al calcio, sanno fare pure tanti gol. Eder e Pellè sono i figli dell'azzurro, sono in tanti a sostenere che questi passa il convento. Troppo ingeneroso: Èder e Pellè non piacciono a tutti, non danno soddisfazione al palato, ma a quanto pare garbano ai tecnici. Antonio Conte ha puntato tutto su di loro all'ultimo Europeo, Giampiero Ventura ha ricominciato sempre da loro, almeno per il momento. E guarda caso, a Bari, l'unico gol dell'Italia contro la Francia porta la firma del duo eternamente contestabile: assist dell'italo brasiliano, rete del cinese. La Cina sì, che ha ricoperto di soldi la punta pugliese, facendolo diventare uno dei calciatori maggiormente pagati nel mondo, poteva restituircelo spento e demotivato, semplicemente appagato. Niente, stessa fame di prima. «Voglio farmi convocare sempre», aveva garantito Graziano durante il soggiorno in Cina. C'è riuscito.
LA DIFFIDENZA
Stasera in Israele toccherà ancora a loro. Otto gol Pellè in diciotto presenze azzurre, Eder tre in quindici. Trentun'anni il primo, (quasi) trenta il secondo: l'età può non giocare dalla loro parte in vista di Russia 2018, specie se dietro incalzano i giovani rampanti come Belotti (tornato a casa per infortunio), Gabbiadini, Immobile, Pavoletti, per non parlare poi di Berardi, di cui si è parlato tanto e prima o poi Ventura lo convocherà e infine, chissà, anche Insigne. Diciamo che il tandem attuale costituisce il perno dell'attacco instant, perché l'Italia deve fare punti e ha bisogno di certezze: la qualificazione passa da un percorso lungo e complicato e i punti bisogna farli da subito, da stasera a Haifa contro Israele. Èder riceve più soddisfazione in Nazionale che non con l'Inter, dove non ha mai trovato continuità, e questo è paradossale visto che il suo status di oriundo non lo ha mai reso troppo simpatico agli italiani e lui stesso poteva/doveva mostrare meno attaccamento alla maglia, invece nulla di tutto questo; Pellé segnava in Olanda, in Inghilterra e in Cina prosegue il suo mestiere come sempre. Pellè si porta dietro ancora qualche insulto per il rigore fallito contro Neuer, più che altro per come lo aveva gestito, mimando il cucchiaio al tedesco per poi calciare fuori. «In Nazionale non tirerò più i calci di rigore, qui c'è gente più brava di me». Chissà se con questa dichiarazione, Graziano, si sarà fatto qualche amico in più?