Lazio, Prandelli bussa a Formello: «Accetterei subito, una grande squadra con un presidente che sa cosa vuol fare»

Lazio, Prandelli bussa a Formello: «Accetterei subito, una grande squadra con un presidente che sa cosa vuol fare»
di Alberto Abbate
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Mercoledì 27 Aprile 2016, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 15:07
Date a Cesare quel che vorrebbe Cesare. Nella capitale c'è già stato di passaggio. Una breve visita di meno di due mesi a Trigoria, nel 2004, prima di lasciare la panchina a Voeller per tornare al capezzale della moglie Manuela, scomparsa poi nel novembre di quello stesso anno. Prandelli torna ad annusare Roma, perché ora tutte le strade portano alla Lazio. Lui, che aspetta da mesi alla cornetta ora decide di alzare il telefono e chiamare Lotito: «Certo che accetterei. È una grande squadra e una grande società. C'è un presidente che sa cosa vuole fare ed è molto attento a tutto. Quindi saprà scegliere in maniera autonoma, soprattutto saprà scegliere la persona giusta per una squadra che ha in mente. Mi sembra che a Formello, chiunque arrivi debba solo allenare, senza pensare a nient'altro. Quindi è un buon segnale».

LE APERTURE
Più di questo, cosa volete che dica? Un'ulteriore apertura: «È chiaro che le grandi squadre e le grandi società sono sempre per un allenatore un punto di riferimento». Prandelli esce allo scoperto. C'è chi dice che il problema sia un ingaggio troppo alto, lui lo smentisce: «Parliamone, ci metteremmo subito d'accordo». Superabile anche il nodo legato al lungo staff tecnico (7 elementi), Cesare potrebbe accorciarlo a 4. Da mesi in Figc, un ambiente tanto caro a Lotito, circola il suo nome per la panchina biancoceleste. A novembre Prandelli poteva essere già il sostituto di Pioli: «Ma c'era stato soltanto un sondaggio molto, ma molto indiretto. Nulla di più dopo, sino a ora». Nell'ultima settimana era circolata persino la voce di un incontro segreto a Cortina: «Non è vero, nessuno mi ha contattato».

ALTRI BIG
Ha una voglia matta di tornare ad allenare, Prandelli. Dopo l'esperienza (non proprio felice) al Galatasaray in Turchia, sogna di rientrare in Serie A. Roma e la Lazio sarebbero l'occasione giusta, ma Lotito riflette sulle sue capacità di gestire la piazza. Cesare da piccolo voleva diventare architetto, ma non sarà facile ricostruire le fondamenta di una squadra che rischia d'essere smantellata: «Attualmente la rosa della Lazio ha elementi straordinari», giura Prandelli.
E lo dice uno che ha allenato grandi campioni, che da giocatore ha vinto con la Juve qualche scudetto e una coppa campioni, si è distrutto le ginocchia e ha smesso presto, senza barare, a trentadue anni.
Schietto e sincero, però, e con una personalità ancora più forte, chi il tricolore lo ha vinto a Formello: Sinisa Mihajlovic è un'altra idea nella testa di Lotito, ma la sua candidatura vacilla col passare dei giorni. Così come quella dell'esoso Mazzarri: non basterebbero 2 milioni per convincerlo.

PISTE SECONDARIE
In questo senso resiste Inzaghi. La Lazio ha deciso di provarci in casa, Simoncino cercherà di restare aggrappato con le unghie e con i denti a questa flebile chance e all'incertezza del presidente. Il ds Tare avrebbe già preso Montella o Di Francesco, ma pesa la loro fede giallorossa. E soprattutto l'ultima parola sul fronte allenatore la mette sempre Lotito. Che a Salerno aveva avuto un breve confronto anche con la rivelazione del Crotone Juric. Sarebbe una scommessa, così come il ritorno di Oddo da Pescara. Guai a sottovalutare la possibile riapertura della pista estera, con Sampaoli dimessosi a gennaio come ct dopo aver vinto la Coppa America con il Cile. De Biasi, fresco qualificato all'Europeo con l'Albania, è un amico a Formello. Lotito valuta insomma anche opzioni in stile Petkovic. Ma, dopo Vlado, niente Caritas.