Qarabag, dalla presa di Agdam allo Stadionu, diario di viaggio di un club vagabondo

Qarabag, dalla presa di Agdam allo Stadionu, diario di viaggio di un club vagabondo
di Ugo Trani
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Martedì 26 Settembre 2017, 12:42 - Ultimo aggiornamento: 19:29

dal nostro inviato
BAKU C'è solo il Qarabag. Che, entrato finalmente nella fase a gironi della Champions, è fiero del nuovo step. E dell'obiettivo ormai centrato: non cancellare la storia di una città. Che però non esiste più, scomparsa e quindi fantasma dal 93. Agdam fu distrutta dagli armeni, subito dopo il primo campionato vinto dalla avversaria della Roma, nella guerra Nagorno-Karabach (30 mila vittime e un milione di profughi). Rasa al suolo e abbandonata. Sepolto sotto le macerie pure il nome: oggi si chiama Akna, ma sono rimaste solo rovine e rifiuti. E il club. Che resiste, vagabondo dentro i suoi confini, quelli dell'Azerbaigian. La squadra non gioca da più di un ventennio nella sua città e, per un anno o e mezzo, ha fatto otto ore di pullman per andare da Baku a Guzanli, a 6 chilometri dal distretto di Agdam, e giocare all'Olympic Complex Stadium. Ora la società azera ne vuole uno solo suo. E si prepara a tirar su il suo piccolo impianto a Baku, da 5000 posti, anche se al Tofik Bakhramov (l'ex stadio della Nazionale) a Ferragosto quasi 32 mila persone hanno festeggiato lo storico successo contro il Copenaghen, decisivo per finire nel gruppo della Roma.
 



NOTTE STORICA
Domani, intanto, avrà la casa più bella del Paese. Perché, per il debutto casalingo in Champions, entra per la prima volta al Baku Olimpyia Stadionu (previsti 50 mila spettatori). Già l'Olimpico, come quello del Foro Italico che scoprirà nella gara di ritorno il prossimo 5 dicembre. Atterra nell' arena del futuro, inaugurata due anni e mezzo fa e costruita per accogliere 69.823 spettatori e per ospitare la nazionale azera. E' la conferma che il governo dell'Azerbaigian ha cavalcato l'impresa della qualificazione alla fase a gironi. La squadra dei rifugiati è adesso il team della Nazione. Tant'è vero che ha ridotto da anni gli stranieri. In rosa ne ha meno della Roma, 10 a rappresentare 9 paesi: Haiti, Sudafrica, Polonia, Albania, Ucraina, Bosnia, Brasile, Norvegia e Spagna (2). Il club, del resto, fa riferimento all'Azersun, holding governativa che finanzia il progetto del tecnico Gurban Gurbanov, già scelto come futuro ct della nazionale. Il suo vice è Musfiq Huseynov, il bomber del 93 e del double campionato-coppa che anticipò la presa di Agdam. Il Qarabag, campione per 4 anni di fila, ha fatto l'en plein nella liga azera (5 successi su 5, 12 gol fatti e 3 subiti) e nello stesso torneo ha una striscia positiva che dura dal 28 febbraio (16 gare, 13 vinte e 3 pareggiate).
Ha perso solo 2 degli ultimi 23 match delle competizioni a cui ha partecipato. In Europa, a Copenaghen e a Londra. Con il 4-1-4-1, stile Di Francesco. Domani la Roma, giovedì le azzurre del volley per il quarto dell'Europeo. L'Italia è a Baku.

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