«Abbiamo approcciato bene alla gara - ha commentato Fabio Melillo - con tante azioni da gol ben fatte muovendo palla in verticale a due tocchi. Poi ci siamo involuti cercando giocate personali e forzate, abbiamo concluso 25 volte trovando poco la porta e fatto confusione per venti minuti del secondo tempo, anche a livello difensivo abbassandoci troppo. Oggi non sono contento perché mi aspettavo più determinazione nell'essere giocatrici e capire le situazioni: in serie A non puoi mai sbagliare atteggiamento, neanche per pochi minuti. Devono essere gli altri a costringerti ad arrenderti, comunque abbiamo raggiunto la salvezza per il quarto anno consecutivo in un campionato complicato dalle formule in vigore: quattro campionati duri per un piccolo miracolo visti i differenti budget economici che andiamo ad affrontare. Uno scudetto, Primavera, in una città miope che non sa riconoscere obiettivi e qualità e non aiuta chi onora il nome di Roma in giro per l'Italia. Complimenti, infine, alla nostra curva per l' applauso finale alle giocatrici della Jesina e per il tifo caloroso fatto per tutta la gara».
Il tabellino:
Res Roma - Jesina 3-0
Res Roma: Pipitone, Colini, Fracassi, Spagnoli, Giuliano (80' Di Giammarino), Nagni, Martinovic, Caruso (73' Labate), Picchi, Simonetti, Mosca (69' Simeone). A disp. Parnoffi, Romanzi, Natali, Ciccotti. All.: Fabio Melillo
Jesina: Guidi, Cuciniello, Barchiesi, Picchiò, Battistoni (46' Alunno), Campesi, Zambonelli (63' Fabbretti), Scarponi, Vagnini, Catena, Piegallini (46' Monterubbiano). A disp. Cantori, Lucarini, Becci, De Sanctis, Alunno, Monterubbiano, Fabbretti. All.:Giovanni Trillini
Arbitro: Robilotta di Sala Consilina
Reti: 2' Martinovic (R), 5' Caruso (R), 24' Nagni (R)
Note: ammonita Colini (R)
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