Sul bilancio della stagione, Banti ha dato il suo giudizio: «Questa credo sia una stagione estremamente positiva per noi. Il lavoro iniziato da diversi anni fa è stato portato avanti e nella grandissima maggioranza dei casi gli arbitri italiani sono stati sempre all'altezza della situazione e di un campionato sempre molto combattuto, come lo è stato quest'anno». L'arbitro Luca Banti della sezione di Livorno, giudica positivamente la stagione che si sta per concludere, dal punto di vista arbitrale. «Erano anni che non si vedeva un campionato così incerto quasi fino alla fine e credo che noi arbitri siamo stati all'altezza, quindi meritano un voto positivo, con le ultime due giornate ancora che lascio in sospeso», ha proseguito il direttore di gara. «L'uniformità di giudizio è uno dei nostri obiettivi come categoria arbitrale e come arbitri di Serie A, perché non può essere fischiato un fallo sul campo di Roma, mentre sul campo di Genova la solita cosa non viene valutata allo stesso modo. Noi ci diamo dei paletti o dei parametri pur sapendo che l'uniformità di giudizio è molto difficile, perché non ci sarà mai una situazione di gioco uguale all'altra, c'è sempre una pur minima differenza e talvolta questa può fare la differenza tra prendere o meno una decisione», sottolinea Banti all'Adnkronos.
«L'altro aspetto è la partita.
Sulle 380 gare di Serie A non c'è una gara uguale all'altra e la bravura dell'arbitro è quella di sapersi tarare in base alla partita che si trova di fronte. All'interno di una partita il solito tipo di intervento può esser sanzionato come falloso perché i toni si sono alzati e l'arbitro ha la necessità di placare gli animi e anche per dare un 'avvertimentò a un giocatore che in quel modo lì non può continuare a giocare in quel modo. Quindi è anche a tutela e garanzia dei giocatori stessi». L'arbitro livornese, come i suoi colleghi, studia a fondo squadre, giocatori e allenatori. «Sappiamo i giocatori le caratteristiche che hanno, ma non siamo condizionati da questo, siamo preparati, come loro si preparano nei nostri confronti. Anche noi conosciamo le caratteristiche dei calciatori e cerchiamo in alcuni di frenarle e in altri di preservarle, perché sono campioni che con la loro bravura tecnica sono gli attori primari ed è giusto che le persone che vanno allo stadio usufruiscano di questo spettacolo e noi dobbiamo fare da garanti affinché riescano a giocare nel migliore dei modi».
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