ABBONDANZA VIRTUALE
Anche i moduli, e qui torniamo alla magìa di Spalletti, ti consentono di gestire l'emergenza o il turnover. Quindi, è l'allenatore a fare la differenza più dello stato fisico dei calciatori e delle loro assenze (più o meno accidentali). Altro esempio: se domenica mancherà De Rossi, ovvero il perno della difesa spallettiana, sia che la si metta a tre sia che venga schierata a quattro, e in più non ci sarà Digne, che succederà? Apriti cielo? No. Abbassi l'esterno, giochi con due soli centrali (quelli che ti sono rimasti, Ruediger e Manolas), allarghi Zukanovic e il gioco è fatto. E questo quartetto, nel corso della partita, può giocare sia a tre sia a quattro, a seconda delle esigenze. Non è abbondanza di uomini, è intelligenza, senza tattico. Se a destra c'è Florenzi, lo fai giocare più alto (difesa a tre), se hai Maicon lo tieni più basso (difesa a quattro come col Sassuolo), per non parlare di Ruediger, pure lui schierato come laterale di destra, oltre che centrale. Altro esempio: contro la Sampdoria mancherà Nainggolan, che lo abbiamo visto schierato sia nella posizione di trequartista sia come mediano/mezz'ala. Chi prenderà il suo posto? Florenzi è uno che ha quel passo, può fare il centrocampista e ha l'inserimento, Iago Falque pure può interpretare quel ruolo, anche se con caratteristiche diverse. Giocando invece con un 4-2-3-1, al centro possono stare due a scelta tra Pjanic, Vainqueur e Keita. Con un duo più muscolare, la qualità viene spostata sulla trequarti (Perotti) e con una coppia più leggera, alzi Florenzi (o Iago Falque). Giochino facile. Davanti c'è l'abbondanza vera. La Roma migliore è quella con tre punte mobili, ma Lucio vuole che si impari a stare in campo pure con Dzeko, tornato a disposizione. Il “palla a Gervinho e vediamo che succede”, ormai è un'era geologica fa.
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