Fresca catena di destra, che corre, si trova bene e funziona. Chiaro, al netto del valore dell'avversario, che in quattro partite ha messo in classifica solo un punto (pari a Crotone, 0-0). Florenzi si rivede dopo quasi un anno e due interventi al ginocchio: voglia di correre, tanta. E alla fine ci riesce: gioca novanta minuti senza risparmiarsi mai e sfodera un assist dei suoi dopo una bella giocata sulla destra. Dzeko ringrazia. Under è il ragazzino di cui si è parlato un gran bene dopo le amichevole negli Stati Uniti, poi messo in cantuccio forse anche perché l'allenatore ha voluto affidarsi ai più esperti, che però in questo momento non hanno ancora la forza fisica giusta per tenere botta. Under corre, mostra qualità nel piede e interpreta bene il ruolo di esterno alto del 4-3-3 difranceschiano. Non sarà un titolare, almeno per ora, ma quantomeno fa capire che in certe situazioni può essere utile.
E infine, il terzo della catena: Pellegrini. Lui, figlioccio di Di Francesco (e figlioccio della Roma) fino a ora non aveva mai giocato da titolare. Accidenti, che bel giocatore ma non lo scipriamooggi: col Sassuolo ha fatto vedere grandi qualità, entrando nel giro della Nazionale. Ma dici: un conto è il Sassuolo... Sì è vero, ma la pasta è quella. E adesso corre il doppio degli altri, con una qualità visibile. Pure qui, Strootman sarà il titolare, ma Pellegrini è lì, un buon dodicesimo. Per ora. La partita con il VErona, oltre che per la lite tra Gerson e Peres a fine partita, andrà ricordata per gli esordi di alcuni che fino ad ora erano stati tenuti nascosti per vari motivi: Schick, come detto Under e Florenzi, poi Moreno e Gerson. Dei nuovi manca Gonalons, un po' sparito dai radar, oltre Castan e Skorupski, che più che nuovi sono dei ritorni.
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