Roma, Domenico Criscito: «Sono pronto per Spalletti»

Roma, Domenico Criscito: «Sono pronto per Spalletti»
di Eleonora Trotta
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Giovedì 7 Aprile 2016, 10:33
Lo sguardo magnetico di Spalletti è sempre vivo nella memoria di Mimmo Criscito. Il versatile terzino sinistro dello Zenit e il tecnico della Roma hanno lavorato insieme a San Pietroburgo per quasi tre anni, vincendo il campionato nella stagione 2011-2012.
Domenico, la parentesi russa ha riconsegnato alla Roma uno Spalletti più maturo.
«L'esperienza all'estero fa crescere soprattutto sotto il profilo umano. Quando sono arrivato nel 2011, mi ha aiutato molto nei primi mesi. Mi disse, per esempio, di comportarmi come se fossi a casa, di parlare e scherzare con i russi anche se non conoscevano l'inglese. Confrontarmi con loro mi ha aiutato in particolare dal punto di vista ambientale. Spalletti è uno dei più grandi allenatori, in particolare per la capacità di lavorare su più fronti».
Quale era il vostro rapporto?
«È sempre stato ottimo. L'obiettivo di noi giocatori era mettere in pratica sempre tutti i suoi consigli. È un allenatore sempre sorridente, allegro, motivato ed empatico; ti guarda fisso negli occhi e il suo sguardo è sempre molto espressivo. Tatticamente, per entrare nei meccanismi bastava aver recepito le sue idee di gioco».
Vi siete sentiti ultimamente?
«L'ho visto qualche volta qui a San Pietroburgo».
Sorpreso da suo impatto a Roma?
«Assolutamente no. Dalla sua conferenza di presentazione ho capito che avrebbe fatto bene. È tornato felice e consapevole di poter impostare un ottimo lavoro».
Domenica avete vinto contro il Cska e ora siete a –4 dal Rostov, primo.
«Sì, ma non ci sentiamo i favoriti, ci aspettano tutte finali».
Perché Doumbia (ora in prestito al Newcastle ndc) non è andato bene con la maglia giallorossa?
«Penso per motivi di ambientamento. In Russia ha sempre segnato tanto».
Il suo nome a Roma è tornato d'attualità.
«Per noi stranieri è diventato sempre più difficile giocare con continuità. Ora in squadra siamo dodici, ma il nuovo regolamento nazionale impone sei russi in campo dal prossimo anno, uno in più rispetto agli attuali cinque. Mi trovo bene ma sto avendo dei problemi con questo limite. Non so quello che succederà. L'estate è lunga e se dovessero uscire delle offerte le prenderei in considerazione. Se chiama il mister ovviamente ne sarei felice, ma qualsiasi cosa si valuterà meglio in futuro».
Per i giallorossi è spuntato anche il nome di Witsel.
«Ha solo un altro anno di contratto con lo Zenit. È felice ma non so che farà. Non si è mai sbilanciato quando provavo a discutere con lui del presunto interesse di Milan e Juve. La Roma lo cerca? Spalletti lo conosce bene...».
La Juve nel frattempo sta per aggiudicarsi un altro scudetto.
«È un campionato più avvincente rispetto agli altri anni, ma non mi sarei mai aspettato una tale rimonta della formazione bianconera. Ha davvero un grande passo. Sono particolarmente felice della ripresa del Genoa: il legame con la piazza e i tifosi rossoblu resta forte».
La vittoria nel derby ha aumentato le speranze dei giallorossi per il secondo posto.
«La possibilità di superare gli azzurri c'era anche prima dell'ultimo turno di campionato. Ora la sconfitta del Napoli ad Udine e la squalifica di Higuain rendono tutto più concreto».
Un argomento un po' doloroso per lei: la Nazionale.
«Ci spero ancora, anche se vedo pochissime possibilità. La mia storia con la maglia azzurra è molto strana. Ho 29 anni, vedremo cosa succederà con il nuovo ciclo in azzurro».