Roma, da Francesco a Di Francesco. Spalletti saluta, Strootman rinnova

Roma, da Francesco a Di Francesco. Spalletti saluta, Strootman rinnova
di Alessandro Angeloni
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Martedì 30 Maggio 2017, 09:40
«Siamo in Champions, siamo in Champions», il grido di Luciano Spalletti, ieri, all’uscita da Trigoria. Sorridente e disteso subito dopo il colloquio con Monchi (che ha anche visto pure il manager di Defrel e Pellegrini), in attesa di un incontro con Pallotta. La resa dei conti, quel dirsi addio era nell’aria: il presidente (che oggi tornerà negli States), che lo aveva scelto, voleva sapere da lui il perché di questa decisione, e Lucio aveva tante cose da dire/rimproverare a Jim. Ma la sera, a cena, con Pallotta c’erano i suoi dirigenti, vecchi e nuovi, non il tecnico. Spalletti è pronto per trasferirsi a Milano. Che ne sarà della Roma? Il progetto ormai è chiaro: Di Francesco quasi corre da solo, sono caduti, per motivi diversi, tutti i suoi antagonisti, anche se a Trigoria c’è chi non esclude un colpo di scena legato a Emery. Ma ad oggi pare più una suggestione. La Roma da un po’ sta trattando con Di Francesco, per lui è pronto un triennale. C’è da discutere il pagamento della clausola (3 milioni), che la Roma vorrebbe versare in altre forme, mentre il Sassuolo chiede il cash. Diciamo che se tutto filerà liscio, Di Francesco verrà annunciato entro una decina di giorni. Spalletti a Roma non si è trovato più a suo agio con l’ambiente (proprio lui, sempre lui...) e che non a caso, come ha riferito in un’intervista rilasciata alla trasmissione tv “La partita perfetta”, «mi ha fatto pagare il conto». Il conto salato, soprattutto per come ha gestito il finale di Totti. «Gli devono far fare il vicepresidente della Roma, è quello che lui vuole», ha ribadito Lucio. Che oggi saluterà Trigoria e non solo. «Dirò cose molto importanti, la prima di tutte è che la Roma è in Champions. Di Francesco? Parlerò anche di questo». Parlerà soprattutto del risultato ottenuto. «Avevo detto che ero tornato per finire il mio lavoro: il lavoro è stato sistemato, sono venuto per ricreare i presupposti. Non abbiamo vinto, ma chi vuole interpretare come una sconfitta questo secondo posto, deve sapere che abbiamo lavorato tantissimo per raggiungere la sconfitta».

«HO COMPLETATO IL MIO LAVORO»
Spalletti regala al suo ex team manager e ora collega successore il diritto di Champions, lasciandogli una squadra che ha stabilito il record di punti. Forse gli lascerà Totti come dirigente al fianco dell’amico Eusebio e di sicuro Strootman fino al 2022 (ha rinnovato proprio ieri, «ora voglio vincere», ha detto). Ci sarà ancora De Rossi? Sì, a quanto pare lui farà la fine di Strootman anche se, nella locandina che pubblicizza il prossimo ritiro in Trentino, non c’è l’immagine di Daniele. Su Nainggolan, Manolas e qualcun altro, teniamoci gli inevitabili dubbi. Di Francesco si augura di avere a disposizione per Pinzolo una rosa già ben definita, anche se sarà difficile, per lavorare da subito sui meccanismi tattici. Spalletti rimpiange di non aver potuto fare proprio questo: «La fase difensiva? Non sempre con la Roma abbiamo fatto bene, c’è mancato soprattutto il lavoro del ritiro, dove avevo solo Manolas... Chi è più bravo in difesa? I migliori sono stati Sarri e Allegri». Notiziole sparse: il 10 agosto, amichevole a Siviglia: la Roma giocherà il trofeo Antonio Puerta contro l’ex club di Monchi. Emerson è stato operato al crociato anteriore sinistro: tornerà tra circa quattro mesi.
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