Roma, Di Francesco: «Vogliamo Kiev. Sarà fondamentale essere più squadra del Liverpool»

Roma, Di Francesco: «Vogliamo Kiev. Sarà fondamentale essere più squadra del Liverpool»
di Gianluca Lengua
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Lunedì 23 Aprile 2018, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 21:14

Il grande giorno sta arrivando. Mancano 24 ore a Liverpool-Roma ed Eusebio Di Francesco prova a raggruppare le idee per affrontare la partita più importante del club in campo internazionale da 34 anni a oggi. Nessuna indicazione di formazione, ma tante certezza sull’atteggiamento da mettere in campo: «È fondamentale domani essere più squadra, affrontiamo una formazione differente dal Barcellona per ritmo e intensità e dovremo essere al loro pari per intensità». Ecco le parole del tecnico della Roma alla vigilia della prima semifinale di Champions. 
 
L’Anfield. «Già immagini l’atmosfera, noi non siamo abituati ad avere il tifoso a ridosso del campo. È un aspetto bellissimo del calcio inglese».
 
Di cosa ha bisogno la Roma. «Il Liverpool hai suoi tifosi ma li avremo anche noi. È fondamentale domani essere più squadra, affrontiamo una formazione differente dal Barcellona per ritmo e intensità e dovremo essere al loro pari per intensità».
 
La tattica
. «Affrontiamo un avversario diverso dalla Spal. Loro hanno una grande qualità, è la squadra che ha più capacità di verticalizzate. Un palleggio esasperato può favorire la loro pressione. Vogliamo giocare il nostro calcio e imporre la nostra idea, sfruttare le loro lacune senza cadere nel tranello di quello che vorranno loro. I concetti di Ferrara nascono da tempo, abbiamo acquisito maggiore forza e questo aiuta, mi auguro di vederla anche domani».
 
Difesa a tre e ballottaggio Schick-Under. «Non parlo di formazione. Schick e Under hanno entrambi il 50% di giocare. La squadra ha assimilato sia la difesa a 3 che a 4 e io devo scegliere di volta in volta a seconda dell’avversario. Non darò indicazioni a voi né agli avversari, ma la cosa importante è che non deve cambiare la filosofia, l’idea. La differenza la farà il rimanere corti in entrambe le fasi di gioco contro una squadra che ha grande verticalità».
 
Klopp. «È stato molto simpatico in conferenza, dicendo che siamo simili perché portiamo barba e cappelli. La sua filosofia di calcio mi piace tanto, lo ha dimostrato anche al Borussia. Sono contento e preoccupato di affrontarlo, ma anche lui troverà un allenatore che si avvicina alla sua idea di calcio. Lui ha dimostrato più di me, io ancora devo fare tanto. Contento di giocarcela, convinti di poter arrivare in finale. Sarà un bello scontro».
 
Alisson. «Non possiamo basarci solo su un calciatore, così come non c’è solo Salah. Alisson è un portiere importante ed è prontissimo per questa sfida come lo sono i 22 convocati di questa gara».
 
Abbassarsi. «Dovranno essere bravi loro ad abbassarci, questo è il concetto: la capacità di rimanere corti. La palla determina tutto».
 
Fermare Salah. «Non abbiamo mai preparato una partita su Salah, ma sul Liverpool. Lui voleva tornare in Premier, io sono contento di avere giocatori di grandi prospettive, come Under. Non ci ho mai pensato, guardiamo solo avanti, l’ho sempre detto. Non pensiamo solo a un giocatore, avremo un’attenzione particolare sui più forti come era Messi. Gli altri non sono da meno».
 
Allenare in Premier. «In questo momento il mio pensiero principale è tenermi stretta la Roma. Poi un domani mai dire mai, è entusiasmante giocare e allenare in uno stadio inglese, ma non è una mia priorità. Io in inglese so dire solo hamburger, come Klopp ha detto di saper dire solo spaghetti in italiano».

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