Roma, Di Francesco: «I commenti degli altri tecnici mi danno fastidio. Var? Non mi piace»

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di Gianluca Lengua
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Venerdì 8 Settembre 2017, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 17:31

Eusebio Di Francesco sarebbe stato pronto ad affrontare la sua terza partita ufficiale da allenatore della Roma, senza, però, poter contare su Patrik Schick. La partita tra la Sampdoria e la Roma non si giocherà per il maltempo. «Patrik Ha avuto un piccolo problemino durante l’allenamento e molto difficilmente sarà disponibile per domani, poi si valuterà con la risonanza». Il tecnico commenta anche la decisione di Totti di cominciare un percorso da allenatore: «È importante, perché gli farà capire cosa vuol fare da grande, deve avere la voglia di migliorare ogni giorno senza sentirsi arrivato». Ecco le parole di Di Francesco in conferenza stampa.  
 
L’umore della squadra. «Come squadra abbiamo dovuto smaltire la sconfitta bruciante con l’Inter, immeritata secondo me. Abbiamo ripulito gli errori della gara. C’erano giocatori stanchi, è stato lavoro di campo ma anche di recupero. Dobbiamo cercare di affrontare al meglio questa partita». 
 
La Sampdoria. «Temo la grande capacità di andare in verticale. Il 4-3-1-2 ti permette di attaccare la porta in maniera centrale, c’è pericolosità sulle prime palle. Hanno vinto due partite anche soffrendo, con il Benevento hanno sofferto ma vinto. Sono una squadra organizzata».
 
Le similitudini con Giampaolo. «Siamo entrambi abruzzesi. L’idea è di accorciare sulla palla, quando ho cominciato ad allenare ho sempre cercato di rubargli qualcosa. È stato un grande allenatore, è stato sempre in auge è partito dalla Serie C ed ora è nella categoria che gli compete».
 
Florenzi titolare. «Potrebbe essere schierato dall’inizio così come Bruno Peres, mi resta questo dubbio. Alessandro mi ha dato delle sensazioni positivi dal punto di vista della crescita della condizione».
 
De Rossi stanco. «Daniele non è più un ragazzino e i tempi di recupero servono sempre. Gonalons lo ritengo un giocatore titolare e forte, sta assimilando meglio il calcio italiano, la sua difficoltà maggiore è stata la lingua e comunicare con me e con i compagni. Lui potrebbe scendere in campo dall’inizio».
 
Soddisfatto del mercato. «Abbiamo cercato Mahrez fortemente, Monchi ha offerto più di quello offerto per Schick ma il Leicester non lo ha venduto. Volevamo un top player, non un giocatore tanto per prenderlo, insieme abbiamo scelto Schick. Defrel può ricoprire il ruolo di esterno, io l’ho fatto diventare centravanti. Defrel mi ha dato risposte positive e quindi abbiamo deciso di prendere un giocare che può giocare centrale ed esterno. Del mercato sono soddisfatto in base alla necessità e alle possibilità che la società aveva». 
 
L’arbitraggio di Orsato. «Non mi piace parlarne, non so neanche chi arbitrerà. Magari è un difetto. Var? Non sono contentissimo in generale, ma non solo per l’episodio con l’Inter perché sono sicuro che ci saranno errori. Non mi piace la sospensione, è come vedere la alla tv un thriller, da un momento all’altro può succedere qualcosa. Giusto però accettarla e andare avanti, chi sarà l’arbitro non mi interessa».
 
Kolarov centrale. «So che ci ha giocato, ma non è il suo ruolo naturale, ora ci serve a sinistra poi in emergenza si può valutare. Se lo faccio giocare al centro, a sinistra però chi ci metto? Attualmente lo considero solo un terzino sinistro».
 
Le rose della Serie A. «Il Milan è la squadra che si è mossa di più e bene, la Juventus ha una base importante, l’Inter ha la situazione come la Roma e il Napoli ha mantenuto una base di gioco. Noi come Roma dobbiamo crescere, nella partita contro l’Inter ho visto una squadra che sta assimilando i miei concetti. Stiamo crescendo, gli obiettivi non li so, ma voglio essere competitivo. Mi sembra di aver sentito che siamo fuori da tutto, ma nel calcio mai dire mai. Questa squadra può solo crescere». 
 
Totti allenatore. «Diciamo che questo amico di 41 anni è già entrato nello spogliatoio con la lavagna muovendo le pedine e gli ho detto ‘ma cosa vuoi fare, l’allenatore al posto mio?’. Con Francesco ci confrontiamo spesso, anche lui vuole giocare 4-3-3 e per questo continuo con questo modulo, me l’ha detto anche lui (ride, ndc). È importante, perché gli farà capire cosa vuol fare da grande, deve avere la voglia di migliorare ogni giorno senza sentirsi arrivato. Gli ho detto muovi le pedine perché il calcio è dinamico».
 


I commenti degli altri allenatori. «Mi danno fastidio, perché io alleno la Roma e io decido il gioco e il mercato. Al di là di quello che ha detto Ventura, io sono l’allenatore della Roma e decido io. Mi infastidisce ma io guardo a casa mia per fare il meglio con quello che ho. Schick ha avuto un piccolo problemino durante l’allenamento e molto difficilmente sarà disponibile per domani, poi si valuterà con la risonanza. Lui però è uno di quelli che ha fatto le cose migliori partendo sempre dal centro-destra ed è un indizio importante. Ha un’ottima velocità di base e grande tecnica nonostante il fisico. Anche di Defrel mi dicevano che non potesse fare l’attaccante e in due anni ha fatto 25 gol. Il lavoro paga e pagherà anche con Schick, noi parliamo di filosofia e nella mia lui può fare bene».
 
Qualcosa di meglio. «È difficile dare un giudizio generale, a Bergamo abbiamo fatto risultato non esprimendo un buon calcio. Contro l’Inter abbiamo entusiasmato e abbiamo portato a casa i tre punti. Il bicchiere in questo momento è mezzo vuoto, un mese e mezzo è poco, ma sono ottimista. Questi ragazzi possono solo crescere».

DZEKO
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