Roma, Di Francesco: «Porterò avanti le mie idee, non sono un integralista»

Foto Mancini
di Gianluca Lengua
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Sabato 19 Agosto 2017, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 10:17

Eusebio Di Francesco debutta in campionato con la Roma e nonostante le polemiche scaturite dopo la partita persa 4 a 1 con il Celta Vigo, il tecnico alza la testa: «La colpa di quei minuti è solo mia, devo dimostrare che la squadra non è quella di quei 30 minuti». E poi una precisazione sul 4-3-3: «La capacità di interpretare il giusto mix è il vero segreto, mi sembra assurdo parlare già di problemi del 4-3-3, vi fossilizzate sui numeri e non su un calcio dinamico e statico. Sono stato scelto per portare avanti le mie idee e non quelle di altri seduti da altre parti». Ecco la conferenza stampa del tecnico alla vigilia della partita contro l’Atalanta. 
 
Gli obiettivi. «Voglio partire forte facendo un’ottima prestazione a Bergamo. In Spagna i risultati sono venuti meno e la prestazione è mancata. Sono convinto che avremo grande determinazione e affronteremo una squadra forte. Dovremo migliorarci giorno dopo giorno».
 
L’Atalanta. «Bergamo è un campo ostico, li ho visti come li ho lasciati a fine campionato».
 
Il campionato. «Non faccio griglie, quelle le fate voi. Mi preoccupo di valutare la mia squadra, in molti si sono rinforzati e questo sarà un campionato più competitivo, ci sarà meno distacco tra la prima e la seconda. Il Milan e l'Inter si sono rinforzate, il Milan in particolare modo».
 
Manolas. «Non mi piace giocare a dire la formazione. Manolas o non Manolas, noi dobbiamo preparare le partite con attenzione. Si parla troppo spesso di reparti ma a me piace parlare di blocco squadra. Voglio esaltare il collettivo e non il singolo. Ci sono giocatori che hanno più qualità degli altri ma è sempre esaltata dalla squadra». 
 
Florenzi. «Oggi penso che non sia nemmeno il giorno di parlare di mercato, nella testa c’è solo l’Atalanta. Stiamo facendo delle valutazioni. Florenzi può essere un valore aggiunto, ancora non può essere convocato, deve lavorare sodo e mettersi a posto dal punto di vista fisico e metabolico. Spero di avere lui e Karsdorp presto in squadra. Nelle amichevoli ravvicinate ci è mancata la possibilità di far girare i giocatori».
 
Il reparto difensivo. «Al di là del ruolo sono contento di allenare questi calciatori, mi aspetto delle grandi prestazioni dai miei difensori e dalla squadra. Il mercato è aperto 12 giorni e può succedere di tutto, non voglio parlare di un centrale o di un altro ruolo. Voglio avere un pensiero positivo e sono contento di avere questi giocatori a disposizione. Non siamo sciocchi e faremo le nostre valutazioni». 
 
L’amichevole a Vigo. «La colpa di quei minuti è solo mia, devo dimostrare che la squadra non è quella di quei 30 minuti. Sono serenissimo, capisco il perché di alcune scelte. A nessuno piace fare brutte figure, io di quei 30 minuti non sono contento e mi prendo la colpa. Spetta solo a noi cambiare i giudizi, domani abbiamo l’occasione per dimostrare che non siamo quelli lì, io devo far cambiare l’idea che sono un integralista, io cerco di portare avanti il mio modo di vedere calcio. Se sono stato scelto è per portare avanti le mie idee e non quelle di altri seduti da altre parti. Il campo darà le risposte, speriamo che già da domani sera si parlerà di noi in maniera differente».
 
Nainggolan. «A livello di singoli non devo parlare in maniera particolare di qualcuno. Un giocatore dalle potenzialità enormi è Nainggolan, può fare nelle due fasi molto bene, è un giocatore con potenzialità enormi e può esprimerle ancora di più. Sul discorso generale: anche dagli errori si impara. È stata una grande scuola questo periodo, per cercare di capire cosa va e cosa non va. Ora si comincia a fare sul serio. Credo che chi sbaglia meno vince».
 
Totti e De Rossi. «Di De Rossi ne ho già parlato, mi aspetto che sia il leader della squadra, con la sua romanità e il suo desiderio di mettersi a disposizione della squadra. Quando uno inizia un lavoro cerca di dare certezze. La capacità di interpretare il giusto mix è il vero segreto, mi sembra assurdo parlare già di problemi del 4-3-3, vi fossilizzate sui numeri e non su un calcio dinamico e statico. C’è tanto da lavorare, però, mi sembra assurdo che per 30 minuti si mette in discussione tutto il lavoro. Cerco di capire ed interpretare al meglio le situazioni, andremo avanti col 4-3-3 che è un sistema dinamico e non statico. Vi sto facendo capire che anche guardando il passato ho cambiato in tante occasioni. Perché devo cambiare qualcosa per 30 minuti di Vigo? La presenza di Totti è un motivo di grande orgoglio, sono felicissimo di averlo vicino da stasera».
 


 
La Roma di Di Francesco. «Spero arrivi il prima possibile, stiamo lavorando sulle due fasi. Dobbiamo trovare gli equilibri, dobbiamo esaltare insieme un sistema di gioco. Il pensiero per quello che ho visto in questi giorni è positivo togliendo i maledetti 30 minuti di Vigo». 
 

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