Roma, Di Francesco: «Possiamo competere con Juventus e Napoli»

Roma, Di Francesco: «Possiamo competere con Juventus e Napoli»
di Gianluca Lengua
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Venerdì 22 Settembre 2017, 15:22 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 07:56

Le vittorie con Benevento e Verona hanno dato certezze ad Eusebio Di Francesco e alla squadra.Domani contro l’Udinese (ore 15) la Roma avrà l’opportunità di proseguire il suo percorso di crescita: «Penso di allenare una squadra che può competere che Juventus e Napoli, hanno più solidità per vari motivi». Ecco le parole del tecnico in conferenza stampa.  
 
L’Udinese. «Tutte le partite nascondono insidie, anche le altre in cui è stato importante l’approccio. Dobbiamo avere lo stesso atteggiamento e la voglia di giocare insieme con determinazione. Davanti abbiamo una squadra con valori importanti e un allenatore che sta raccogliendo meno di quello che ha seminato». 
 
Il turnover. «Aiuta quando arrivano i risultati. Io ho sempre parlato di collettivo, di due giocatori per ruolo e non di titolari e riserve, questo è significativo. Tutti sono indispensabili e devono esserlo. Se si abbinano anche i risultati aiuta di più, tutti alzano l’attenzione e la concentrazione. Siamo cresciuti tantissimo negli allenamenti, questo fa la differenza».
 
Nainggolan. «Ieri ha fatto tutto con la squadra, dipende da oggi. Se andrà bene sarà convocato e magari sarà della partita».
 
Campionato con meno squadre. «Può essere una soluzione, non aspetta a me dirlo. Chi ha conquistato questa serie A deve meritare la sua chance. Il divario esiste, ma credo che tutte le partite abbiano un significato. Più andrà avanti il campionato più le squadre inizieranno a capire come si affronterà». 
 
Alla Roma manca un Dybala o Mertens. «Abbiamo giocatori importanti che possono decidere le partite. Edin può essere uno di questi, con la rabbia e la voglia di lavorare per la squadra che rappresenta il salto di qualità. Nella costruzione di questa Roma ci siamo basati più sul collettivo, diventa fondamentale e ci credo molto. I giocatori ti fanno vincere le partite, ma meglio vincerle insieme». 
 
Defrel. «È stato preso per essere l’alternativa a Edin. Nelle situazioni in cui siamo l’ho portato a destra, non rendendo magari per le sue reali qualità. Lo riporterò al centro, specie quando rientrerà Schick e farà anche altre rotazioni. Siamo in costruzione soprattutto in quel ruolo, dove ho meno certezze ma è naturale quando ci sono giovani come Under. Vanno centellinati questi ragazzi».
 
Roma come Juventus e Napoli. «Penso di allenare una squadra che può competere che Juventus e Napoli, hanno più solidità per vari motivi. Noi abbiamo cambiato tanto, ma sono convinto che stiamo recuperando terreno, convinzione e consapevolezza. Non prendere gol ci deve dare ancora più forza, l’Udinese sarà un’insidia e mi auguro che da domani si parli di un percorso di crescita». 
 
Turnover Dzeko, Alisson e Kolarov. «Valuterò partita dopo partita, domani giocheranno tutti e tre. Poi con Qarabag e Milan valuteremo, anche essendoci dei viaggi di mezzo. Giusto però sfruttare questa loro onda di forza». 
 
Karsdorp ed Emerson. «Emerson e Pellegrini sono andati ad Amburgo per valutare la risposta muscolare e sono nel percorso giusto rispettando i tempi. Karsdorp ha avuto questo infortunio muscolare che ha frenato la sua crescita fisica. È importante prima allenarli bene, senza fretta, come per Schick. Sono giocatori in cui credo tantissimo, ma non sono ancora nella condizione giusta per essere inseriti in squadra».
 
Jolly Florenzi. «Può esserlo, è cambiata la mia percezione. I giocatori vanno allenati per capirli, lui ha grande predisposizione. Spesso i giocatori cambiano viso per farti capire il gradimento su un ruolo o un altro, ma non lui. Per un allenatore è gratificante vedere questa disponibilità, ora so quale può essere il suo ruolo ma non lo dico altrimenti rischio una figuraccia. Il ragazzo mi ha detto cosa vuole fare, è il contrario di quello che pensavo io. Nel confronto si cresce entrambi, sono contentissimo di allenare Florenzi, mi darà grandi soddisfazioni».

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