Roma, Di Francesco: «Schick è pronto per partire titolare. Lo scudetto? Vado cauto»

Roma, Di Francesco: «Schick è pronto per partire titolare. Lo scudetto? Vado cauto»
di Gianluca Lengua
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Sabato 9 Dicembre 2017, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 10:08

Monchi ha detto che la partita con il Chievo sarà la prova del nove dopo la qualificazione agli ottavi di Champions, per Di Francesco sarà il match giusto per confermare quanto fatto fino ad ora. Ma senza farsi illusioni: «Se fossimo primi come l’Inter potremmo parlare in maniera diversa, ma noi siamo dietro e stiamo rincorrendo. L’anno scorso la Roma ha rincorso tanto in un campionato strepitoso che ha portato un ottimo secondo posto ma non si è vinto niente alla fine». Il tecnico ha confermato la presenza di campo di Kolarov e Peres, mentre su Schick ha detto: «È pronto per giocare dal 1’ ed è una notizia. Sto valutando la possibilità di farlo giocare dall’inizio, non so in che ruolo».
 
Chievo-Roma. «Dopo la qualificazione importante in Champions viene una partita delicata dove dobbiamo portare a casa i tre punti. Il Chievo è una squadra difficile e ostica ha avuto difficoltà anche il Napoli. Spero di tornare a vincere dopo una grande Champions ci vuole una vittoria per confermare quanto fatto adesso». 
 
Il turnover. «La formazione è molto riservata per tenere tutti i miei calciatori sul pezzo. Non sanno nemmeno loro chi giocherà. Cercherò di tenerla nascosta fino a domani mattina per tenerli concentrati». 
 
Kolarov e Dzeko. «Potrebbero rigiocare. Non c’è il pensiero di dover fare per forza la turnazione. Cinque giorni ti permettono di recuperare meglio, devo valutare Florenzi e Perotti. Gli altri si sono allenati tutti al meglio».
 
Schick. «È pronto per giocare dal 1’ ed è una notizia. Sto valutando la possibilità di farlo giocare dall’inizio, non so in che ruolo».
 
Le ambizioni della Roma. «Essere competitivi a livello strutturale è la base per una squadra importante, bisogna partire dalle infrastrutture. Condivido il pensiero del presidente. Siamo in crescita, ma dobbiamo ancora dimostrare tanto. Abbiamo fatto risultati importanti ma non bastano per diventare forti a livello italiano e internazionale. Siamo sulla strada giusta ma non dobbiamo fermarci, dobbiamo dare continuità. La nostra crescita passa anche dal fatto che i miei calciatori si sentano tutti importanti e l’importanza la dai con la coerenza. Nella crescita conta tutto compreso lo stadio».
 
Monchi. «Credo che cercasse un allenatore con un metodo, non uno che ne dice tante e ne fa poche. Io sono sempre stato chiaro e diretto su quello che faccio, io sono stato me stesso cercando di trasmettere la mia filosofia e il metodo di lavoro che è importante per costruire qualcosa. Ho conosciuto tanti direttori bravi ma che hanno allenato tante squadre medie o piccole. Ragioniamo sulle qualità dei giocatori, noi sceglieremo sempre giocatori che piacciono all’allenatore e al direttore. Questa cosa è stata chiara dall’inizio, mi piace il suo modo di fare, la sua presenza nella squadra, tastare l’ambiente e vivere all’interno dello spogliatoio».
 
Pellegrini. «Nainggolan e Strootman stanno bene, Pellegrini benissimo. Per questo dovrò scegliere domani ma il fatto che abbia fatto bene e abbia ritrovato il gol come Strootman è importante per ritrovare certezze. Il gol dà sensazioni positive a tutti, poi Pellegrini per me è sempre un giocatore importante, è in grande crescita. Può giocare dall’inizio come a partita in corso. La formazione non ve la dirò mai oggi, voglio che tutti siano sul pezzo».
 
I rinnovi. «Tanti giocatori ambiranno a venire alla Roma, i rinnovi non mi meravigliano. Sono molto integrati nel progetto, credono nella crescita di questa squadra e credono di poter portare a casa qualcosa di veramente importante. Sono cose di cui io non parlo mai con la società né con i calciatori, con Monchi c’è sempre stata molta chiarezza. Io non faccio la formazione in base agli anni di contratto rimasti».
 
Scudetto. «Allegri può parlare benissimo delle altre, le vince tutte mentre non mi pare che qui a Roma si sia vinto tantissimo negli ultimi anni. Se non sono cauto io chi lo deve essere? Chi è che non vorrebbe vincere qualcosa di importante? Per questo è ancora presto, dobbiamo migliorare in tanti aspetti. Se fossimo primi come l’Inter potremmo parlare in maniera diversa, ma noi siamo dietro e stiamo rincorrendo. L’anno scorso la Roma ha rincorso tanto in un campionato strepitoso che ha portato un ottimo secondo posto ma non si è vinto niente alla fine. Sono giustamente cauto perché credo che questo ambiente abbia bisogno più di un pompiere che di un Grisù. Noi dobbiamo infiammare la gente con le prestazioni e la voglia di voler far sempre gol e vincere tutte le partite. Questo però non è sempre sinonimo di vittoria. La parola cauto mi si addice molto ora».
 
La Roma in Europa. «Gli anni precedenti non posso giudicarli, i numeri dicono questo. Abbiamo fatto qualcosa di importante ma non è finita qui, non dobbiamo accontentarci. Chiunque sarà l’avversario dobbiamo avere l’ambizione di fare meglio, di quello che sarà ne riparleremo in futuro».
 
Juve-Inter. «Spero in un pareggio, anche se la Juve in casa è difficile da affrontare. Sarà una bellissima partita». 
 
Emerson. «È in crescita si sta allenando bene. Schick ha dato qualche cosa in più. Entro una settimana dieci giorni lo vedrete titolare». 
 
Bruno Peres. «Dopo Madrid ha fatto due partite. Con molta probabilità giocherà domanidall’inizio. Ho due terzini, Florenzi e Bruno Peres. Ho fatto delle scelte perché era squalifica».  
 

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