Roma, Dzeko: «Difficile competere con la Juve, spende 150 milioni per nuovi giocatori»

Foto TEDESCHI
di Gianluca Lengua
2 Minuti di Lettura
Sabato 25 Marzo 2017, 19:57
Potrebbe diventare la sua stagione più prolifica, Edin Dzeko sta vivendo un momento d’oro nella Roma dopo un campionato (lo scorso) dal basso rendimento: «Non mi sorprende il mio stato di forma, so quello che posso dare e quello che ho fatto in carriera, non è avvenuto tutto per caso». Sulla stagione della Roma: «Ogni obiettivo che sfuma è una delusione, per il club e per i tanti nostri tifosi. Ma il campionato non è ancora finito, l’unica cosa negativa è che ora siamo usciti dall’Europa League, volevamo arrivare fino in fondo. Mancano ancora tante partite, dovremo essere concentrati al massimo e cercare di vincerle tutte. Poi vedremo alla fine dove saremo arrivati e se saremo soddisfatti o meno. Un ritorno in Champions? Ci spero, è un obiettivo che la Roma può raggiungere». Sulla Juventus: «E’ difficile competere con loro, hanno investito più di 150 milioni di euro per nuovi giocatori, noi sfortunatamente non l’abbiamo fatto. Credo però che i risultati attuali sono abbastanza positivi, l’obiettivo è giocare la Champions League l’anno prossimo. Per ora siamo al secondo posto, speriamo di arrivare come minimo secondi alla fine della stagione», ha detto il bosniaco a klix.ba.

RUEDIGER E IL RAZZISMO
Impegnato con la Germania, Antonio Ruediger ha risposto in un’intervista ad una domanda sui cori razzisti cantati in occasione de derby dai tifosi della Lazio: «È un peccato che succedano ancora queste cose nel 2017. Non ho reagito quando li ho sentiti durante il derby perché altrimenti sarei stato stupido. Queste cose non sono mai successe in Germania, neanche nei derby. Anche perché Berlino è una città multiculturale, da bambino non ho mai dovuto affrontare episodi del genere: tedeschi, asiatici, arabi, eravamo tutti insieme e ci siamo sempre rispettati», le sue parole a sportbuzzer.de. Sulla futuro nella Roma preferisce non sbilanciarsi: «Sono cresciuto in Germania e sarebbe bello un giorno tornare, ma a Roma mi trovo bene solo che a volte vorrei un po’ più di privacy. I tifosi italiani sono più passionali di quelli tedeschi. Quando cammino per le strade di Berlino mi riconosco e mi chiedono una foto. A Roma è diverso e poi un giorno sei amato se vinci e il giorno non lo sei più se perdi. Totti? Ormai è diventato normale sedermi a tavola insieme con lui e ci posso anche parlare in italiano. Ma a volte ci penso e mi dico: “Guarda davanti a chi sei, al più forte giocatore al mondo”». 
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA