L’Italcalcio rischia la febbre a 40: da domani al 5 aprile scatta un tour de force per Juve, Roma e Napoli

L’Italcalcio rischia la febbre a 40: da domani al 5 aprile scatta un tour de force per Juve, Roma e Napoli
di Mimmo Ferretti
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Martedì 21 Febbraio 2017, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 19:10
Da domani a mercoledì 5 aprile, Roma davanti a Juventus e Napoli nella speciale classifica degli impegni tra campionato e coppe. Dieci partite per la squadra di Luciano Spalletti, nove per quella di Max Allegri e otto per il gruppo di Maurizio Sarri. Cominceranno, domani, i campioni d’Italia che saranno di scena in Champions League nell’andata degli ottavi contro il Porto; chiuderanno tutt’e tre insieme con la partita di ritorno delle semifinali di Coppa Italia, con il secondo derby romano e addirittura il terzo incrocio ravvicinato tra Juve e Napoli.


 
Una precisazione: nel mini calendario della Roma vengono considerate le due partite di ottavi di Europa League che, al momento, non sono ufficiali ma che, considerato il risultato della partita di Villarreal, appaiono più che probabili. Facendo un po’ di conti, nove gare in 42 giorni per la Juve; 10 in 41 per la Roma; otto in 39 per il Napoli. Cambia poco, probabilmente, perché Spalletti, Allegri e Sarri dovranno saper gestire al meglio le loro rose. Ecco perchè già oggi appare fondamentale saper utilizzare al meglio la rotazione degli uomini, cioè azzeccare il turn over, perché è impensabile che possano giocare sempre gli stessi.

È opinione comune che, a livello di qualità e quantità del proprio gruppo, Allegri stia meglio dei due colleghi ma questo non significa che per la Juventus tutto si risolverà in una lunga passeggiata di salute. In realtà, l’unica cosa realmente affidabile è il gioco. Nel senso che se una squadra conosce un determinato spartito poi può cambiare gli interpreti senza subire grosse, negative ripercussioni. E, sotto questo aspetto, Juve, Roma e Napoli (in ordine di classifica) hanno dimostrato una consistente affidabilità. Sarri, ad esempio, viene criticato per giocare tatticamente sempre allo stresso modo, ma questo è vero fino ad un certo punto se si mette in campo Mertens oppure Pavoletti (o Milik). Il dato costante, nell’uno o nell’altro caso, è che gli azzurri segnano una montagna di gol. Spalletti con l’elastica difesa a 3 ha trovato una quadratura difensiva che la sua Roma prima non aveva. Senza penalizzare la fase offensiva, e il numero dei gol all’attivo lo sta a confermare. L’equilibrio tra le due fasi, oltre ad una mentalità da record, è probabilmente il reale punto di forza della Juventus, che non a caso viene considerata la più completa squadra italiana. Affermare che i prossimi ravvicinati impegni decideranno la lotta per lo scudetto (sarebbe sorpresa enorme vedere la Juventus dilapidare un vantaggio di 7 punti...) , ma non v’è dubbio che indirizzeranno gli obiettivi delle tre squadre. Se la Juve punta (senza dirlo a voce alta...) alla Champions, la Roma ha messo nel mirino le due coppe, oltre ovviamente ad un piazzamento in campionato che le garantirebbe la Champions della prossima stagione. Il Napoli in chiave europea dovrebbe confezionare un mezzo miracolo contro il Real Madrid per restare in corsa, ma ha ancora tutte le carte in regola e le possibilità per centrare i suoi obiettivi in campo nazionale. Una cosa, intanto, è certa: per Sarri, come per Allegri e Spalletti, sarà fondamentale usare più la propria testa che i propri uomini.
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