Roma-Lione, Dzeko: «La remuntada è possibile»

Roma-Lione, Dzeko: «La remuntada è possibile»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 15 Marzo 2017, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 17:49

Domani Edin Dzeko sarà chiamato a dare un segnale decisivo nella gara contro il Lione. Ci sarà un 4 a 2 da ribaltare: «Tutto è possibile, dobbiamo concentrarci di più in queste situazioni.  Anche noi dobbiamo essere aggressivi dal 1’ alla fine, solo così si può passare». Ecco le parole dell’attaccante in conferenza stampa. 

Roma-Lione. «Sarà più difficile della prima partita, dobbiamo fare due gol per passare il turno. Tutti dicono che siamo una squadra e anche io lo penso, ma dobbiamo dimostrarlo.  Abbiamo fatto bene con due gol e altre occasioni all’andata. Il primo gol loro è arrivato su punizione laterale, abbiamo sbagliato noi. Dobbiamo concentrarci di più in queste situazioni. Il Lione nel secondo tempo è stato molto aggressivo e noi no. Anche noi dobbiamo essere aggressivi dal 1’ alla fine, solo così si può passare».

Un trofeo. «Ci sono altri due mesi da giocare. Posso migliorare e può farlo anche la squadra. Domani dobbiamo dare tutti un po’ di più, poi si vedrà».

La cattiveria. «Forse ancora non così cattivo come vuole il mister. Io ho avuto sempre fiducia in me stesso, anche l’anno scorso quando non ho fatto molto bene. Non voglio guardare indietro ma sempre avanti. Per adesso voglio fare sempre di più, voglio aiutare la squadra perché ha bisogno di me. Magari domani posso fare una buona partita e aiutare la squadra a passare».

L’assenza del pubblico. «Per noi è sempre più facile quando lo stadio è pieno, noi abbiamo bisogno di loro. Questa è l’unica cosa che posso dire. Abbiamo visto a Lione, lo stadio era pieno e anche quando siamo passati in vantaggio volevano fare di più perché i tifosi sono stati dietro di loro. E poi hanno fatto tre gol con il sostegno dei tifosi. Magari in futuro cambierà qualcosa, questa società e questa squadra ha bisogno di tifosi dietro di lei».

La remuntada. «Ho visto tutta Barcellona-Psg.Tutto è possibile. Al Manchester City abbiamo vinto uno scudetto dopo 44 anni negli ultimi tre o quattro minuti della partita. Fino al 91′ era ancora 1-2 per il QPR. Poi abbiamo segnato io e Aguero e abbiamo vinto. Nel calcio tutto è possibile, io ci credo sempre».

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