​Spalletti: «La Roma meritava di passare il turno». Il caso del ​presunto labiale omofobo

Spalletti: «La Roma meritava di passare il turno». Il caso del presunto labiale omofobo
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Giovedì 16 Marzo 2017, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 00:49
«Recriminazioni non ce ne sono mai, si va fuori per alcune ingenuità. Non c'è stato quel mestiere richiesto da queste partite, in alcuni momenti ci perdiamo e facciamo fatica e perdiamo palloni». Il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, accetta il risultato del campo ma nelle due partite con il Lione negli ottavi di Europa League «erano i giallorossi a meritare di più il passaggio del turno. È mancata solo un po' di buona sorte e siamo stati poco furbi» «Complessivamente - aggiunge Spalletti ai microfoni di Sky - la squadra ha fatto bene e meritava complessivamente di più. Se andavamo in vantaggio prima sarebbe stato più facile. Forse è segno che meritiamo questo, ma non è giusto. Forse anche io ho sbagliato qualche cosa».

«Stasera almeno dieci giocatori del Lione hanno fatto scena rimanendo a terra, una roba bruttissima e che non capisco. Dovremmo introdurre il tempo effettivo». Così Luciano Spalletti, alla fine della partita di Europa League protesta contro le perdite di tempo dell'avversario. L'ira del tecnico della Roma era già apparsa evidente in campo specialmente nei minuti finali quando si è rivolto platealmente verso la panchina del Lione inveendo con frasi che sono state colte da un video che circola in rete e dal quale si legge in parte il labiale del tecnico: «che branco di....» si capisce dalle immagini che su Internet alcuni completano con una offesa esplicita. «E poi - ha aggiunto Spalletti a Sky - si va a parlare dei nostri arbitri, era evidente che si doveva ammonire e velocizzare il gioco».

Nel corso della partita, poi, Spalletti si è rivolto alla panchina del Lione e ha pronunciato alcune parole che subito si sono prestate a un'interpretazione di carattere omofobo: «Che branco di....». Il tecnico toscano, dopo il 90’, però si è difeso: «Ho detto soltanto che branco di Pinocchi...».
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