La nazionale per Radja
Nainggolan sta diventando sempre più un miraggio. Il ct del Belgio Roberto
Martinez è convito della sua decisione di non convocarlo, nonostante i tifosi lo vorrebbero vedere vestire la maglia delle
Furie Rosse: «Cedere alle loro pressioni e a quelle dei media non sarebbe un bene per la squadre e io vorrei fare il mio lavoro in modo corretto», ha detto l’allenatore in un’intervista a Vtm. Il
Ninja, che con la Roma sta affrontando una stagione da protagonista, potrebbe non partecipare ai
Mondiali in Russia della prossima estate: «È una questione di calcio. Un ragazzo chiamato per ragioni sbagliate è un male per il gruppo e per i tifosi. Io guardo 50-55 giocatori e scelgo tra loro. Se mi facessi condizionare dalle pressioni non farei bene il mio lavoro».
GLI STRISCIONI
Comportamenti sbagliati o c’è dell’altro? Fatto sta che Radja ha già saltato le partite contro
Gibilterra,
Grecia,
Bosnia e
Cipro, i tifosi si sono fatti sentire esponendo striscioni e prendendo le difese del centrocampista: «Martinez not clever, Radja forever», che tradotto sarebbe: «Martinez non sei intelligente, Radja per sempre». A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato la settimana scorsa il direttore tecnico della Federazione belga Chris Van
Puyvelde: «Non prevedo il futuro, ma non è definitiva la scelta di chiudergli le porte. Ci saranno altre convocazioni e toccherà al ct scegliere».