Roma, il messaggio di Ruediger a Florenzi: «Non c’è spazio per la paura. Vivi l'infortunio da uomo»

Ruediger
di Gianluca Lengua
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Giovedì 27 Ottobre 2016, 20:17
Antonio Ruediger è tornato. Lucuano Spalletti lo ha convocato per la gara contro il Sassuolo e lo ha schierato in campo gli ultimi 10 minuti della partita, segno che il centrale sta riprendendo la condizione dopo il brutto infortunio al ginocchio della scora estate: «Sono stati dei mesi molto lunghi e non facili per me, ma adesso sono tornato. Speravo di giocare, ma se il mister avesse deciso differentemente non sarebbe stato un problema, perché sono già felice di essere rientrato in gruppo e che il mister mi abbia dato la possibilità di giocare 10 minuti ieri» ha detto al sito ufficiale del Club. Una buona notizia metà perché ieri si è infortunato Alessandro Florenzi, anche lui al ginocchio: «Quello che gli posso dire è di restare positivo e anche chi lo circonda dovrà trasmettergli positività, questo è molto importante. Siamo tutti con lui e se ha bisogno di noi, noi ci saremo sempre. È un giocatore importante per noi e spero di rivederlo presto sul campo. Spero che manterrà la solidità mentale e che penserà solo a lavorare». 

«FAI L’UOMO»
Lacrime e urla per l’esterno al momento della rottura del legamento crociato, reazione opposta quella del centrale tedesco: «Quando è capitato a me ho cominciato a ridere. Perché certamente è stato uno shock anche per me, ma onestamente ho ragionato subito sul fatto che avrei dovuto lavorare duramente e che avrei avuto dei lunghi mesi davanti a me, purtroppo è così. Quando è il tuo momento è il tuo momento. Devi guardarla da uomo. Devi guardare avanti e restare positivo. Alessandro deve sapere che noi tutti siamo qui ad aspettarlo e che siamo tutti con lui. Non c’è spazio per la paura. Tornerà ancora più forte di quello che era prima». Un infortunio quello di Ruediger capitato a pochi giorni dall’inizio dell’Europeo: «Poteva essere il mio primo maggior torneo con la nazionale. Ma sinceramente accetto tutto ciò che Dio mi dona e c’è sempre una ragione per tutto nella vita. Spalletti? All’inizio mi chiamava o parlava spesso, ma poi credo che abbia realizzato che ero forte dal punto di vista mentale».
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