IL NUOVO RUOLO
Poi qualcosa è cambiato: il periodo nero della Roma ha costretto l’allenatore a rivedere il modulo e a proporre il 4-2-3-1 (per la prima volta contro il Verona il 4 febbraio). Il braccio di ferro tra Di Francesco e Nainggolan, quindi, è stato vinto dal belga: non è un mistero, infatti, che Radja abbia chiesto più volte a Eusebio di rivestire il ruolo di trequartista, lo stesso che Spalletti gli aveva cucito addosso nel 4-2-3-1. Le martellanti scorribande del belga in area di rigore che avevano garantito alla Roma di Lucio gol e l’arma affilata che ha messo in apprensione e scompiglio le difese avversarie, però, sono solo un ricordo. Nonostante Nainggolan sia stato accontentato non è più tornato ai livelli a cui aveva abituato i tifosi lo scorsa stagione. Ma c'è ancora tempo per prendere confidenza con il “nuovo” ruolo: sono tre le partite in cui ha giocato dietro la punta, due vinte e una persa, contro l’Udinese ha servito l’assist del 2 a 0 a Perotti a fine partita. Nell’unico match in cui non ha giocato per squalifica (contro il Benevento), la Roma ha segnato per la prima volta in campionato cinque reti. Numeri alla mano, dunque, Radja ha realizzato due gol e cinque assist, lo scorso anno al 19 febbraio, invece, otto gol e tre assist (tra Serie A e Coppe). Ci sono ancora tre mesi per migliorare e tornare il combattente che nelle passate stagioni ha fatto innamorare di sé club europei di prima fascia come il Chelsea.
MILAN ALLE PORTE
Dopo i confronti tra squadra e tecnico dei giorni scorsi, a Trigoria prosegue la preparazione in vista della partita contro il Milan di domenica sera. Di Francesco cambierà diverse pedine in formazione: De Rossi si accomoderà in panchina per lasciare spazio a Pellegrini, rischia il posto anche Dzeko, eventualmente al suo posto giocheranno Schick o Defrel. Nainggolan è in bilico, mentre in difesa dovrebbe essere confermata la linea composta da Florenzi, Manolas, Fazio e Kolarov.
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