LE MOTIVAZIONI
La squadra ha dimostrato di avere notevoli mezzi tecnici: Dzeko, con la sua doppietta, ha cancellato in un istante sei mesi di polemiche (gli ultimi due, caldissimi); Nainggolan è tornato il guerriero di una volta e Perotti si sta guadagnando la convocazione al Mondiale. A proposito dell’argentino, a fine partita ha confidato ai cronisti che: «Fosse stato licenziato Di Francesco sarebbe stato ingiusto: è un allenatore che lavora tanto e abbiamo reagito anche per lui». Una motivazione certamente nobile, perché battersi in campo per salvare un tecnico dalle forche pungenti della critica (e quindi dal possibile esonero), a Trigoria non si vedeva da tempo. Da venerdì sera, però, la squadra dovrà trovare nuove motivazioni e proporre il calcio che tifosi, dirigenza e presidente stesso, si aspettano. L’obiettivo resta la qualificazione in Champions League, ma se dovesse arrivare anche il passaggio del turno ai quarti di finali, allora la stagione assumerebbe tutt’altro senso. Monchi e Pallotta non possono far altro che restare a guardare come la squadra si comporterà nelle prossime settimane, per poi tirare le somme e approcciarsi al mercato estivo valutando eventuali cessioni. Ecco servita una motivazione in più per far bene, nel caso in cui quella del tecnico non fosse più valida.
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