Chi invece dorme sonni tranquilli è Alisson. Anche in Inghilterra hanno imparato a conoscere il portierone brasiliano visto che nello 0-0 di Wembley, c’è molto del numero uno giallorosso, decisivo in almeno un paio di occasioni e pronto a debuttare nel derby in campionato. Sinora infatti ha disputato soltanto quelli di coppa Italia, subendo 5 gol in 2 partite. Nella Seleção la rivalità con Ederson non lo preoccupa: in Russia va da protagonista assoluto. Come Moreno, inamovibile nello scacchiere del ct Osorio, sempre fedele al suo 5-3-2. Ma i sorrisi mondiali a Trigoria, non finiscono qui. Perché oltre a Skorupski – che sarà presumibilmente il terzo portiere della Polonia dietro Szczesny e Fabianski – anche Fazio si sente abbastanza tranquillo. Se è vero che nelle ultime due amichevoli non è mai sceso in campo, l’argentino è un fedelissimo di Sampaoli. Difficile immaginare il voltafaccia. Anche per lui, vale il discorso fatto in precedenza per Perotti: se lo vedremo il 23 marzo far parte della comitiva che giocherà contro l’Italia, il più sarà fatto.
Non ha di questi problemi Kolarov che addirittura si è potuto permettere di rientrare in anticipo rispetto alle amichevoli programmate dalla Serbia. Aleksandar è un pilastro della sua nazionale e ha contribuito in modo fondamentale alla qualificazione, segnando la rete del successo spartiacque nelle qualificazioni, in trasferta contro l’Irlanda lo scorso 5 settembre. Proprio quei tre punti, hanno permesso di arrivare primi nel girone. Probabilmente è lui l'uomo-copertina del derby. Anche un tipo imperturbabile come il serbo – amatissimo dai tifosi laziali quando militava in biancoceleste – la gara di sabato non può non avere un sapore speciale. Kolarov, oltre ai tre punti, rincorre il record di Selmosson. Lo svedese, soprannominato Raggio di Luna, è l’unico calciatore capace di segnare in un derby con entrambe le maglie. Al terzino romanista è già riuscito con la maglia della Lazio, l’11 aprile del 2009. Una partita strana con l’uno-due nei primi 4 minuti di Pandev e Zarate, Spalletti che entra in campo per calmare la squadra, sull'orlo di una crisi di nervi. De Rossi che regala l’illusione del 2-3, che svanisce proprio con un gol di Kolarov. Nove anni dopo, è tempo di rimettere a posto i conti.
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