AVANTI TUTTA
La continuità, dunque, può fare la differenza. E il calendario, almeno fino allo scontro diretto con la Fiorentina, il 4 marzo all'Olimpico, dovrebbe invogliare il gruppo che, con l'arrivo del nuovo tecnico, è riuscito a risollevarsi, ritrovando l'autostima e la convinzione. Spalletti ci ha messo poco a riabilitare interpreti che, fino a 3 settimane fa, davano l'idea di poter recitare al massimo da comparse. Ma la Roma, più che individualmente, ha ricominciato a giocare da squadra. Con autorità e personalità, con qualità e concentrazione. Il toscano è ripartito da zero nel lavoro tattico. L'addestramento quotidiano ha subito pagato: ora i singoli sanno che cosa fare e dove andare.
PIÙ SCELTA
La svolta c'è stata, grazie alla migliore organizzazione. Martedì, a Reggio Emilia contro il Sassuolo, la Roma si presentò in piena emergenza: fuori 6 giocatori, con De Rossi poi uscito prima dell'intervallo. Tra i 23 convocati per la sfida contro la Sampdoria, mancano Torosidis, De Rossi, Gyomber e lo squalificato Nainggolan. Spalletti ha recuperato Manolas, Digne, Dzeko, Iago Falque e Florenzi e ha inserito nell'elenco pure il giovane terzino Nura che ha appena avuto l'idoneità per l'attività agonistica dopo lo stop per la miocardite. Il diciottenne nigeriano farà da apripista a Strootman che entro fine mese dovrebbe tornare a disposizione. Il match contro la Sampdoria, solo 1 punto nelle ultime 5 gare, sarà il 3° in 9 giorni: il tecnico, avendo più opzioni, proseguirà con il turnover che, nelle sue prime 4 gare, è diventato esasperato per gli infortuni e le squalifiche: 23 i giocatori utilizzati. E, per venire incontro alle esigenze dei singoli e della squadra, con almeno 4 moduli diversi. La mossa più intrigante, comunque, dietro: la difesa a 3 che diventa in corsa a 4.
PRONTO SOCCORSO
L'abbondanza, nella circostanza, è in attacco che sarà al completo: nella rotazione offensiva possono entrare Dzeko, Salah, Totti, El Shaarawy, Iago Falque, Perotti, Sadiq e, teoricamente (dipenderà dal sistema di gioco), pure Florenzi. Spalletti ha chiesto in pubblico ai suoi giocatori di giocare per Dzeko. Cioè di migliorare l'assistenza al centravanti. Che, secondo lui, può consentire alla Roma di spostare il baricentro e quindi l'inizio dell'azione più avanti, sfruttando le caratteristiche fisiche e tecniche del bosniaco. Che non segna su azione, in campionato, dal 30 agosto e di piede ha fatto centro solo su rigore. E' il momento di ritrovare la mira. Keita, Pjanic, Perotti, El Shaarawy e Salah, palleggiatori ed esterni di qualità, sono chiamati ad aiutarlo.
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