Roma, Spalletti: «Andiamo a Torino con l’idea di vincere. Segnali positivi da El Shaarawy, Gervinho turbato dal mercato»

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di Gianluca Lengua
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Sabato 23 Gennaio 2016, 12:52 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 10:35

Luciano Spalletti vuole sfatare un tabù: trovare per la prima volta la vittoria in trasferta in campionato contro la Juventus. Domani sera la Roma affronterà i bianconeri a Torino in una sfida chiave per il futuro in campionato di De Rossi e compagni; a quota 35 in classifica i giallorossi sono quinti a sette punti dalla Juventus seconda, per restare in corsa per le prime posizioni i tre punti (arrivati solo una volta in oltre due mesi) sono fondamentali. Queste le parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa. 

Dino Viola. «È stato il 25esimo anniversario della scomparsa di Dino Viola e colgo l’occasione per fare il mio saluto alla famiglia. Allargo anche il saluto alla famiglia di Maria e Franco Sensi perchè ho ricevuto da loro un messaggio carino e li saluto affettuosamente». 

Difesa a 4 o difesa a 3. «In un calcio totale ed europeo una squadra deve essere pronta a cambiare atteggiamento in campo. Quando si dice questo, ci sono movimenti che vengono naturali ai calciatori. La scorsa settimana ci stava poco tempo ma l’infarinatura è stata data, mentre questa settimana ci abbiamo lavorato un po’ di più. Io vedo la disponibilità e voglia di reazione nei ragazzi, se la partita contro il Verona doveva essere una reazione nervosa, ora si va più sul tempo. È una questione di metodo, obiettivi di lavoro. Questo secondo passaggio è più faticoso perchè ti impegna nella tua professionalità di campione, di uomo che porta sulle spalle la responsabilità di un club e una città come Roma».

La sfida con la Juventus. «Loro sono stati bravi, sopratutto lo sono stati in questa stagione. Se noi abbiamo l’idea di poter vincere probabilmente possiamo riuscirci. Se abbiamo l’idea di non farcela sicuramente sarà così. Il nostro approccio sarà quello di avere qualità, potenzialità e spazi dove inserirci. Le intenzioni della Roma sono di andare a fare la partita e di giocarla contro una squadra che sta attraversando un grandissimo momento. Non si ribalta una situazione come la loro solo con la squadra, devono esserci anche altre componenti come la società. Quella contro la Juventus è l’occasione giusta per rientrare in corsa per degli obiettivi importanti». 

Differenza mentale. «Si sono contraddistinti per stile e per essere riusciti a trasferire nello spogliatoio la grinta. È una cosa che dobbiamo saper fare e completare per confrontarci a qualsiasi livello. Ci stiamo lavorando, vedo una crescita da parte dei ragazzi, sulla serietà e il carattere. Uno che frequenta lo spogliatoio di una squadra come la nostra, porta in giro nel mondo una maglia che vesta il nome di Roma». 

Nainggolan. «Contro il Verona non siamo stati bravi, gli abbiamo prestato il fianco per poterci fare gol.
Nainggolan ha potenzialità di grande inserimento e grande recupero, ha la caratteristica di sapersi andare a ritagliare lo spazio in un vasto territorio. Va lasciato un po’ più libero di interpretare, però non si discosta molto dal suo ruolo».

Gervinho. «Il mercato ora è un mercato dove bisogna esser bravi ad inserirsi in alcune situazioni, non è un mercato aperto. Le squadre si tengono i calciatori forti, noi dobbiamo essere bravi a sostituirli se ci sono partenze o tentare di migliorare la nostra situazione attuale. C’è bisogno di un po’ di tempo, lo stiamo facendo. Con Gervinho ho parlato, il ragazzo è un po’ turbato da altre proposte. Noi riteniamo che sia un giocatore molto importante, però per me è altrettanto importante che lui voglia mettere la sua anima ed il suo cuore. Se non fa così le cose parziali non le voglio, si vanno a cercare altre soluzioni».




El Shaarawy. «È un giocatore che ricordo in maniera molto positiva, ha tecnica qualità, corsa e gol. Poi si è un pochino perso, quando ci ho parlato mi ha dato dei segnali che mi sono piaciuti. Se viene qui a giocarsi questo finale di campionato deve far bene anche per rientrare nel giro della nazionale. È un giocatore che volevo. Con Walter ho un buon rapporto, ci siamo confrontati su alcuni giocatori, ci incontriamo in luoghi comuni e mi chiede quello che è il mio pensiero su alcune situazioni. C’è collaborazione, tant’è che gli ho dato il regalo che gli avevo fatto e lui l’ha preso volentieri. Cos’era? Tre stecche di sigarette». 

Mercato in difesa. «Stiamo cercando anche il difensore, la stiamo monitorando per poi vedere gli sviluppi in base a quello che succede».

Castan. «Assoluto rispetto per il calciatore e l’uomo Castan. Lui ha un momento difficile, per cui lo dobbiamo lasciare tranquillo. Penso che avere una continuità nella sua situazione può fargli riprendere confidenza con la sua professione, e questo è il decorso giusto per lui. Valuteremo, parleremo con il giocatore e cercheremo di fare tutto il possibile per il suo meglio. In questo caso qui la Roma viene dopo, viene prima quello che è giusto e corretto per l’uomo».

La scelta della difesa a tre. «Ho provato molte volte la difesa a tre. Ci ho lavorato di più, la Roma già sapeva fare quella a quattro, poi a Digne e Florenzi con un giocatore in più puoi concedergli quei dieci metri di terreno. Specchio o non specchio è il fatto che noi dobbiamo essere belli per restare nello specchio. Dobbiamo trovare la soluzione a quello che è il nostro gioco e al sistema tattico degli avversari. È possibile che si parta con la difesa a tre». 

Totti. «Francesco ha subito un grande infortunio. Questa settimana ha fatto tutto, quando vieni da un infortunio così lungo non bastano i due giorni, poi il recupero è più difficile rispetto a quando aveva un’altra età. Il fatto di poter coesistere con Edin è possibile e il modulo che ho provato in settimana gli va un po’ incontro».

Ruediger. «Ha già giocato in nazionale con la difesa a tre, gli si chiederà di avere più qualità sul possesso palla. Inseriremo qualcuno che nella difesa a tre sa fare un po’ di cose. Lui sta bene, è un giocatore fisico ed irruento. Ha copertura degli spazi, impatto fisico e colpo di testa. La Juventus ti viene addosso e sono bravi quando il carattere della partita si alza. Avere un impatto fisico che regge botta di può aiutare».

Dzeko. «Con un nove in campo non deve far fatica, Dzeko ha tutte le qualità per essere questo numero 9. Basta aspettare il momento in cui si sbloccherà, deve fare gol, deve sentire la fiducia di chi gli sta intorno. È difficile a Roma far assorbire fiducia a un calciatore che non fa bene il suo lavoro, perchè siamo assetati di risultati. In questo caso qui però c’è da avere fiducia e trasferirgliela, non gli trovo punti deboli. È un giocatore che qualsiasi allenatore vorrebbe nella sua squadra, bisogna aspettare». 


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