Spalletti: «Su Totti ci vuole più equlibrio
ci sono dei numeri che non conoscete»

Spalletti: «Su Totti ci vuole più equlibrio ci sono dei numeri che non conoscete»
di Gianluca Lengua
4 Minuti di Lettura
Sabato 1 Ottobre 2016, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 18:52

Domenica sera all’Olimpico la Roma affronterà l’inter di De Boer in una partita che sarà determinante per il futuro giallorosso, soprattutto dopo la sconfitta a Torino. Il tecnico torna anche su Francesco Totti e sul suo possibile impiego con i nerazzurri: «Si passa dal fatto che a giugnovolevate fargli fare il tour dell’ultima partita in tutti gli stadi, adesso gli chiediamo la riconferma da titolare in una partita importante» la risposta piccata del tecnico. Queste le sue parole in conferenza stampa.
 
Infortunati. «Vermaelen la prossima settimana comincerà a lavorare sul campo. Però questo si basa sulle situazioni durante le esercitazioni».
 
Inter-Roma. «Fino a questo momento non abbiamo mandato segnali precisi di quello che siamo. È fondamentale fare bene e far vedere il livello di squadra, ultimamente ci stiamo allenando bene e stiamo sulla strada buona. Dobbiamo concentrarci su questo e sulle cose che dobbiamo migliorare, gli avversari sono forti, è una squadra forte come la Roma che prima poi farà vedere il suo valore. C’è da stare all’erta».
 
L’equilibrio.
«Mancano una serie di comportamenti e numeri che non sono quelli di cui si accorgono e basano tutti. Ci sono delle cose importanti, come la gestione della palla, i gol, gli assist. E poi ci sono quelle che non conoscete, ma che poi danno una risultanza importante: i raddoppi di marcatura, la chiusura delle linee di passaggio o andare al di là della linea difensiva. Sono numeri che non vedo mai scritti sul giornale ma che hanno importanza sulla gestione della squadra. A volte non sappiamo quello che succede dove non c’è la palla, si pensa sempre dov’è la palla».
 
De Boer. «Non lo conosco, l’ho valutato nelle cassette e nelle partite che ha giocato l’Inter. Ad una prima occhiata mi sembra una persona seria e professionale e se una società come l’Inter sceglie un allenatore, sa chi prende. Lui va lasciato lavorare, ha iniziato ora e sono convinto che farà vedere il suo valore, ha già preso prese di posizione scomode dove evidenzia una personalità e sicurezza sul suo ruolo. Farà vedere quello che è il suo valore, ci sono situazioni nel nostro calcio che riguardano delle tempistiche che non collimano. Abbiamo bisogno di far uscire notizie tutti i giorni e questo non combacia con un progetto di lavoro e si passa da una settimana in cui si dice che non è capace ad una settimana dove si dice che è un fenomeno».
 
Totti. «Non voglio dare vantaggi ad una squadra forte come l’Inter e la formazione non dico. A giugno volevate fargli fare il tour dell’ultima partita in tutti gli stadi, adesso stiamo a chiedergli la riconferma da titolare in una partita importante. Se si stesse a metà e si ragionasse con equilibrio si troverebbe una soluzione a tutto. Fino a questo momento mi sono comportato con equilibrio, poi ci sono i numeri che non conoscete e io tutti questi numeri devo tenerli in considerazione.
Per me è fondamentale la gestione della squadra, se fa il bene della squadra viene preso in considerazione e dato che ha fatto bene è stato preso più volte in considerazione. Se scrivete che doveva smettere, anche voi involontariamente fate riferimento all’età e alla gestione. Nessuno di voi ha detto vediamo quello che fa e poi si valuterà. Attualmente è dentro la squadra e fa le cose che fa la squadra in maniera corretta, valutandone anche altre.

A me fa solo piacere quando la squadra gioca bene, se devo essere preoccupato per qualcosa io lo sono per il resto dei calciatori perché secondo me Iturbe ha preso una punizione importante dove Totti ha fatto l’assist per Fazio e lui non viene menzionato da nessuna parte. Ha preso un cartone sulla caviglia e ha retto una bella pedata. Serve a rafforzare la solidità mentale della squadra, se lui fa più giocate io sono più contento e lo tengo presente sempre valutando una mia posizione».
 
Vicino ad allenare l’Inter. «Non mi piace questo discorso, ho allenato le squadre che mi hanno voluto e sono molto contento. Tutte cose che mi hanno dato moltissimo e spero possano recapitarmi»
 
I numeri. «Fino ad ora i numeri non mi soddisfano, non abbiamo un equilibrio di squadra, non siamo al meglio delle addizioni di questi numeri. Non ho mai sentito parlare di quante volte va al di là della linea difensiva, Salah è uno dei più forti ad attaccare la linea difensiva come Callejon. E se hai uno che ci va venti volte è più facile mettere palla lì. La Juventus ha più numeri di tutti, deve ancora migliorare per la forza che ha. Noi dobbiamo sfruttare tutte le situazioni perché non ripassano».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA