In questi due giorni di riposo (ripresa degli allenamenti il 26 dicembre alle 11), Di Francesco avrà tempo per riflettere e mettere mano ad un modulo che non rappresenta più una garanzia, come accaduto fino al derby del 18 novembre: da quel giorno in poi, infatti, la Roma ha vinto solo tre volte su 8 partite giocate. La miglior difesa del campionato (solo 11 gol subiti), non basta per portare a casa lo Scudetto. In attacco c’è bisogno di una scossa che sblocchi una situazione non all’altezza di una squadra che lotta per vincere un titolo: sono solo 28 le reti segnate in Serie A dalla Roma, le stesse dell’Atalanta e due in meno dell’Udinese.
Proprio sull’attacco il grande protagonista, in negativo, sui social è stato Patrik Schick bersaglio di tifosi inferociti dopo che il ceco si è divorato il gol a tu per tu con Szczesny «è stato peggio del finale di Gomorra», «errore imperdonabile», «un suo gol avrebbe cambiato la stagione», Schick is the new Fabio Junior», «42 milioni per spararla addosso al portiere» e così via. Insomma, all’ex Sampdoria non viene perdonato l’errore allo Stadium anche se qualche attenuante è dalla sua come l’infortunio che lo ha tenuto fermo per due mesi.
Non solo Schick, però, sul banco degli imputati anche il direttore sportivo Monchi colpevole, secondo la tribuna social, di non aver fatto un mercato utile per Di Francesco «la squadra che è scesa in campo contro la Juventus è quasi tutta fatta da uomini di Sabatini, ad eccezione di Kolarov», «manca un regista, un esterno che segni e sappia crossare, un terzino destro ed un regista difensivo che Fazio ogni tanto si addormenta. Insomma c'è tanto lavoro da fare», «perché la Roma che ha venduto pezzi da 90 per poi prendere bidoni?», il riferimento di questo ultimo commento è alle cessioni estive di Salah e Ruediger.
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