Serbia, la federcalcio attacca la Fifa e presenta un reclamo: «Ci hanno derubato»

Serbia, la federcalcio attacca la Fifa e presenta un reclamo: «Ci hanno derubato»
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Domenica 24 Giugno 2018, 14:01 - Ultimo aggiornamento: 16:33
«L'Europa e il mondo intero sanno che la Serbia è stata derubata. Non penso che la Fifa farà qualcosa per impedire che si ripetano situazioni simili, dato che era tutto pianificato». Così il capo della federcalcio serba Slavi?a Kokeza ha commentato la partita Serbia-Svizzera, arbitrata dal tedesco Felix Brich e finita 2-1 in rimonta per la nazionale elvetica. «Il problema non è solo la Var, ma le persone che nominano gli arbitri. Sappiamo molto bene che più della metà della popolazione svizzera è composta da tedeschi. Lo staff tecnico, i giocatori, tutti i serbi sono delusi dalla condotta ingiusta della Fifa».

La Serbia non ci sta. Finita nel mirino della commissione disciplinare della Fifa per i commenti critici sull'arbitraggio di Serbia-Svizzera e il comportamento dei propri tifosi durante la partita, la federcalcio serba ha deciso di presentare un reclamo ufficiale alla stessa Fifa per denunciare «l'arbitraggio non imparziale» da parte del tedesco Felix Brych.
In una dichiarazione pubblicata sul sito ufficiale, la federcalcio di Belgrado annuncia di aver presentato alla Fifa «sette video che mostrano chiaramente la tendenza dell'arbitro Brych a dirigere scapito della nostra squadra nazionale». Subito dopo la partita di venerdì a Kaliningrad con la Svizzera, persa 2-1, la Serbia si è lamentata per un rigore non assegnato per un fallo su Aleksandar Mitrovic e per il mancato utilizzo della Var. Altre polemiche e proteste, dal sapore più politico, sono sorte il gesto dei due giocatori elvetici di origini kosovara Granit Xakha e Xherdan Shaqiri che nell'esultare per i rispettivi gol avevano risvegliato rancori storici mimando il simbolo dell'aquila albanese. Entrambi sono sotto esame da parte della disciplinare della Fifa, che non ammette simboli, gesti o dichiarazioni politiche nelle partite o sugli spalti.

 
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