San Cesareo-Aprilia, segnatura del campo
non regolamentare: la gara non si gioca

Uno dei momenti del pre-gara di San Cesareo-Aprilia (foto Topini)
di Redazione Sportiva
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Domenica 23 Ottobre 2016, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 15:48

Sarà il Giudice Sportivo del Comitato Regionale Lazio, mercoledì prossimo, a decidere l'esito del match dell'ottava giornata del girone B dell'Eccellenza che San Cesareo e Aprilia non hanno giocato questa mattina. L'arbitro dell'incontro, Sebastian Petrov di Roma 1, in accordo con i suoi assistenti, Giorgio Minafra di Roma 1 e Marco Giudice di Frosinone, ha infatti deciso di non fa disputare l'incontro perché il terreno di gioco (il campo A dell'impianto Roberto Pera) non era nelle condizioni disposte dal regolamento di gioco.

E' stata una mattinata di caos e polemiche, quella vissuta da chi era presente all'impianto di San Cesareo. Cominciata con la scoperta, da parte delle due squadre, che il campo su cui si doveva giocare la gara era quello in erba naturale (il Pera A) e non quello su quello in sintetico (il Pera B) che è adiacente. All'origine c'è stata, da parte del San Cesareo, la mancata comunicazione della variazione del terreno di gioco al Comitato Regionale Lazio, come prevedono le norme, essendo il campo A quello scelto dal club per giocare le gare di Eccellenza.
A quelo punto, si è provato a chiedere all'Aprilia il cambiamento (possibile dietro di presentazione all'arbitro di accordo scritto tra le due società) ma i dirigenti e il tecnico del club pontino sono stati irremobivile, adducendo come unica motivazione il fatto di aver preparato la gara per essere giocata sul campo in erba naturale e non sul sintetico.

A questo punto, però il campo Pera A non era stato preparato per ospitare l'incontro (le reti non erano montate e il campo non era segnato, oltre ad aver un fondo gioco non ottimale) e si sono dunque vissuti attimi animati, al termine del quale il tecnico del San Cesareo, Antonio Antonucci e gli stessi calciatori del San Cesareo, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e provvedere in prima persona a segnare il campo. Operazione avvenuta in condizioni di emergenza e d'urgenza che non ha comunque soddisfatto l'Aprilia che, secondo quanto gli è concesso dal regolamento, al momento dell'ingresso in campo delle squadre ha chiesto, per voce del suo capitano, la verifica delle segnature del campo. La terna arbitrale, armatasi di centimetri, ha così provveduto ad effettuare le dovute misurazioni e verifiche (come testimoniato dalla nostra fotogallery) e dopo altri venti minuti dall'ingresso in campo, ha comunicato ai due capitani, chiamati in mezzo al campo, di non poter dare inizio alla partita perché non c'erano le condizioni regolamentari per farlo.

Sarà ora il referto dell'arbitro (era presente anche il Commissario di campo perchè la gara si sarebbe comunque dovuta giocare a porte chiuse per le mancate autorizzazioni da parte della Commissione Comunale di vigilianza sui pubblici spettacoli) a far emettere al Giudice Sportivo le conseguenti decisioni del caso.

Il San Cesareo rischia lo 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione in classifica, anche se non è escluso che da parte del club rossonero potrebbe essere presentato reclamo per chiedere la ripetizione della gara.

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