Il Bologna torna al successo con Destro. Sassuolo battuto 1-0

Il Bologna torna al successo con Destro. Sassuolo battuto 1-0
di Vanni Zagnoli
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Domenica 12 Marzo 2017, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 14:32
E’ Bologna, fine crisi dopo un punto in 6 gare, non Sassuolo, comunque messo meglio. Decide Mattia Destro, uno dei più contestati, in una partita non così intensa. Nel primo tempo, gran sinistro da lontano di Acerbi, parato da Mirante, poi la botta dal limite di Dzemaili, respinta da Peluso. Alla ripresa i neroverdi avvicinano il gol con il diagonale di Duncan in area, Berardi non ci arriva per un soffio. Pulgar sbaglia, Politano se ne va ma in area calcia debolmente.
Risolve il figlio di Eusebio, Federico Di Francesco in verticale in area per Dzemaili, assist a Destro che deve solo spingere la palla in gol. Poi l’azzurrino è murato a due passi dal raddoppio. Destro tutto solo in area, sbaglia l'opzione del passaggio lungo a Di Francesco che arriva tardi sulla sfera. Nel recupero Acerbi sfiora il pareggio con una randissima azione del centrale, dribbling e conclusione col destro su cui il portiere si esalta.
Il derby d’Emilia è stato visto anche dai grandi personaggi della zona. Il cardinal Camillo Ruini: “Sono nativo di Sassuolo, ma tifo Bologna. Ho simpatico, per il calcio, anche alla mia età”. Romano Prodi, reggiano di Scandiano, a pochi chilometri dallo stadio Ricci, dove oggi debutta il Sassuolo femminile, ex Reggiana: “Penso all’Italia del calcio unita dall’alta velocità, al miracolo pallonaro di Giorgio Squinzi”. E poi Nek, orgoglioso autore dell’inno neroverde, e la produttrice sassolese Caterina Caselli, fronteggiati da Gianni Morandi, presidente onorario rossoblù, e Cesare Cremonini, da Luca Carboni e, di lassù, da Lucio Dalla, irradiato allo stadio Dall’Ara.
Sassolini vs felsinei è anche Squinzi contro il canadese Joey Saputo, esponente di una delle 300 famiglie più ricche al mondo ma non scialacquatore, nel pallone. E’ Giovanni Rossi e Guido Angelozzi contro Riccardo Bigon, tutti e 3 a fare mercato in economia. E naturalmente gli eusebismi degli eusebisti contro i virtuosismi di Roberto Donadoni, più sobrio rispetto a quanto giocava. 
Il Bologna non va bene, al punto che la curva sciopera e diserta la trasferta vicina, una cinquantina di chilometri, fra il Mapei e il Dall’Ara, tra la via Emilia e il West, canta Francesco Guccini, cantore anche di Bologna busona, Bologna ombelico di tutto.
Questa partita non è l’ombelico del mondo, come rapperava Lorenzo Jovanotti, serve a nulla perchè entrambe sono nell’aurea mediocritas di una stagione più positiva per i modenesi, meno pretenziosi, storicamente, di un capoluogo onesto di trofei. Donadoni si gioca la panchina in partite come queste, un anno fa vinse 2-0. Il brand Bologna è in calo, come Di Francesco, per la prima volta, alla 5^ stagione. Una sesta forse non ci sarà perchè merita minimo una Fiorentina, anzi bastava che Berlusconi ascoltasse Galliani, per portarlo al Milan.
Ma poi senza vari torti arbitrali sarebbe forse lì, all’ottavo posto, invece è alla pari con chi gioca a Reggio, ma solo perchè gli eusebisti hanno perso a tavolino con Pescara. 

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