Sebastiani, un leader pararigori:
«Fiumicino credi nella promozione»

Emanuele Sebastiani
di Vincenzo D'Avino
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Venerdì 14 Ottobre 2016, 02:51
Nella prima apparizione ufficiale con la maglia del Fiumicino 1926, ha subito messo la sua firma, parando un rigore a Mafrica a pochi secondi dalla fine, blindando il successo contro La Pisana. Emanuele Sebastiani si è presentato alla grande ai suoi nuovi tifosi: senza di lui, infatti, adesso staremmo parlando di un amaro 3-3 e, probabilmente, di un’occasione persa.

SUBITO DECISIVO – “Il rigore neutralizzato rappresenta una piccola soddisfazione personale, ma ciò che conta veramente è la vittoria della squadra: i pivot devono segnare, noi abbiamo il compito di parare - commenta Sebastiani -. La gara è stata molto combattuta, noi abbiamo regalato un tempo, il primo, ma siamo stati bravi, nella ripresa, a portare a casa i tre punti con tanto cuore e grazie anche al sostegno del pubblico. Tra infortuni e squalifiche, eravamo molto rimaneggiati, il gruppo al completo ancora non si è mai visto, ma speriamo di recuperare presto tutti. Siamo contenti di essere partiti con il piede giusto, ma la prima giornata ormai è solo un ricordo: siamo completamente proiettati sulla seconda”.

GENERAZIONE CALCETTO – Seconda gara che coinciderà con la prima trasferta stagionale. Il Fiumicino sarà ospite della Generazione Calcetto: “Conosco Teofilatto e Sabatini, inoltre mi hanno detto che si tratta di una buona squadra - spiega l’ex Anni Nuovi -. Essendo abituati al palazzetto, per noi non sarà semplice giocare all’aperto: ci aspetta un’altra battaglia, ma siamo pronti. Vogliamo vivere alla giornata, anche se non ci possiamo nascondere. Puntiamo a salire, la squadra, d’altronde, è stata strutturata per questo. Ci sono tanti nomi importanti e poi diversi ragazzi di qualità, per una rosa lunga e di livello. Lotta a due con il Grande Impero? La sfida con loro è molto stimolante, ma abbiamo giocato una sola gara, quindi aspettiamo un po’ per capire il livello generale, anche perché la C2 è una categoria particolare, con trasferte “calde”, con campi di dimensioni molto ridotte e, quindi, con tante incognite. Ogni gara fa storia a sé, adesso pensiamo alla Generazione Calcetto, poi vedremo con il passare delle giornate”.