Allegri: «Col Monaco sarà dura. Ho perdonato tutti quelli che all'inizio erano scettici su di me»

Allegri: «Col Monaco sarà dura. Ho perdonato tutti quelli che all'inizio erano scettici su di me»
di Luca Pasquaretta
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 1 Aprile 2015, 19:03 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 09:43
Massimiliano Allegri si è messo a cantare l’inno della Juve. Non era un pesce d'aprile. E’ stato onesto, ha detto di essere stonato, ma a modo suo: “La maestra mi metteva sempre in fondo (risata)”. Al popolo bianconero ha fatto piacere comunque. Il tecnico livornese ha conquistato tutti, anche i più scettici, con i risultati, il lavoro e le parole. “Da bambino quando riuscivo e potevo, venivo al Comunale con i miei amici a vedere la grande squadra di Platini, Scirea e Zoff”. Più che un simpatizzante. Per lui è stata una giornata intensa a Vinovo, quella della ripresa degli allenamenti, dove nel pomeriggio si sono rivisti i nazionali, ad eccezione di Tevez e Pereyra, attesi nelle prossime ore. Prima la lunga chiacchierata con i tifosi via Twitter e poi ha diretto la seduta. Marchisio ha lavorato a parte, dovrebbe essere a disposizione contro la Fiorentina. Ci sarà sicuramente nell’andata dei quarti di Champions. Stesso discorso per Pirlo. Non sarà convocato contro l’Empoli. In casa bianconera non intendono lasciare nulla al caso. Meglio prevenire che curare. “Ero molto felice quando ho saputo che avrei allenato la Juve, una società organizzata, presente ed ambiziosa”. Era in vena di confessioni. “Il mio timore più grande era quello di non riuscire a entrare nel cuore dei tifosi, perché avevo promesso di farlo con i risultati – ha raccontato - Però ho perdonato lo scetticismo iniziale, ma è stata una cosa normale dopo quel fulmine a ciel sereno capitato nel mese di luglio.
Quindi solo con il lavoro e il rispetto verso i tifosi stiamo facendo un'annata buona che va conclusa ottimamente visto che non abbiamo vinto né campionato, né Coppe. Dunque restiamo concentrati”. Poi la promessa: “Quando farò il giro di campo? Magari se riuscissimo a vincere lo scudetto (risata). Avessi avuto da calciatore la testa che ho ora, sarei arrivato in nazionale. Chi mi ha ispirato? Galeone”. Impossibile non parlare di attualità. “Dobbiamo credere di andare avanti anche se la sfida contro i francesi non sarà affatto facile. Sarà una sfida molto più complicata di quello che sembra. Sono orgoglioso di Pereyra. La partita più bella? A Roma contro la Lazio. Lo Stadium è bellissimo, impianti così belli e funzionali se ne vedono pochi”. Tanto per non farsi mancare nulla si è concentrato sulla Coppa Italia. “Non la vinciamo da tanto – ha concluso Allegri – faremo di tutto per conquistarla. Possiamo ribaltare la sconfitta dell’andata, siamo la Juve”. Appunto, questa Juve ha dimostrato di poter battere chiunque. La Fiorentina è avvisata. Prima però c’è l’Empoli di Valdifiori e Sarri. Un passo alla volta. Da queste parti si ragiona così. Parole musica di Massimiliano Allegri.