Mauro e Collovati, due grandi ex, parlano della sfida di questa sera: «Milan-Juve show»

Mauro e Collovati, due grandi ex, parlano della sfida di questa sera: «Milan-Juve show»
di Luca Pasquaretta
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Settembre 2014, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 09:25
Chi l'avrebbe mai detto che 8 mesi e mezzo dopo l'esonero, Max Allegri avrebbe ereditato la panchina di Antonio Conte, sfidando il suo recente passato e il suo «nemico» Pippo Inzaghi in quella che per 3 anni e mezzo è stata la sua casa? Eccoci. Appuntamento a San Siro, la scala del calcio. Abbiamo chiesto a Massimo Mauro e Fulvio Collovati - due che di sfide così ne hanno disputate e viste tante - di giocare Milan-Juve a tavolino, come fosse una partita a scacchi.

Se fosse Allegri come si comporterebbe?

C: «Manderei in campo gli uomini migliori, sfruttando le debolezze dell'avversario. L'occasione è ghiotta. Con la difesa che si ritrova il Milan, un po' a sorpresa lascerei fuori Llorente, aggiungendo un centrocampista, un incursore, per sfruttare gli inserimenti, come ha fatto il Parma».

M: «Punterei sui titolarissimi, sul 3-5-2, senza cambiare nulla. Proverei a stravincere. Sarebbe un'iniezione di fiducia ulteriore per mettersi alle spalle il ciclo di Conte».

Invece se dovesse mettersi nei panni di Inzaghi?

C: «Senza mezza difesa e dopo aver osservato la dinamica dei gol subiti, proverei a gettare il cuore oltre l'ostacolo. La Juve la devi aggredire per metterla in difficoltà, non puoi pensare di aspettarla e di giocare di rimessa. Sarebbe un rischio troppo grosso. Come si dice: la miglior difesa è l'attacco. E in particolare cercherei di mettere in difficoltà Lichtsteiner ed Asamoah, opponendogli Honda ed El Shaarawy in modo tale da tenerli un po' più bassi, subendo meno inserimenti e meno pericoli da quelle parti».

M: «Aspetterei la Juve, almeno all'inizio, senza rischiare troppo e ripetendo il canovaccio tattico del Trofeo Tim. A Reggio Emilia, El Shaarawy e Honda avevano fatto male ai bianconeri, mettendoli spesso in difficoltà. E poi sfrutterei ripeterei l'esperimento di Menez come «falso nueve», non dando punti di riferimento alla difesa bianconera».

Cosa ha portato Allegri alla Juve?

C: «Un approccio diverso. All'ambiente serviva meno pressione. Questo non significa che sia meno bravo di Conte. Non c'è un modo unico di vincere. Allegri era il meglio che la Juve potesse scegliere».

M: «Un'impostazione tattica più europea. Proverà a gestire meglio le fasi della partita, aumentando la qualità del possesso palla. A tutto l'ambiente ha fatto bene il cambio in panchina. Non sarà semplice, ma ha tutte le carte in regole per vincere il campionato e fare bene in Champions».

Il fattore Inzaghi?

C: «Al Milan serviva un po' l'effetto del primo Conte, di ritrovare l'identità perduta. Seedorf non è entrato in sintonia con l'ambiente. Inzaghi può permettersi di fare il duro e ha sposato l'esigenza di un calcio più offensivo come piace a Berlusconi».

M: «Ha portato entusiasmo, ricordando a tutti quel dna vincente del Milan che si era un po' smarrito. Per le parole e il modo di fare sembra un po' Conte. Alla fine conta il verdetto del campo. Dopo questo match ne sapremo di più quanto vale effettivamente la sua squadra».

Un pronostico?

C: «2-1 per il Milan».

M: «2-1 per la Juve».

LA VIGILIA

A Milanello è arrivato Silvio Berlusconi per caricare la squadra: 4-3-3 per Inzaghi, già carico di suo: «Le incomprensioni con Allegri sono. Gli auguro il meglio, ma soltanto da domani in poi. Noi ce la giocheremo. Sarà durissima, servirà la partita perfetta. Juve e Roma sono di un altro livello, noi proveremo ad insidiarli. In una partita secca possiamo giocarcela con chiunque. Mi ha fatto piacere che Galliani mi abbia paragonato a Conte». Dall'altra parte Allegri ha un solo dubbio per il suo 3-5-2: Vidal dall'inizio, dall'altra parte è in dubbio Essien. «Se dicessi che sarà una partita come le altre, non sarei umano. A Milano ho vissuto 3 anni e mezzo indimenticabili. Sarà una serata dalle forti emozioni. Ad Inzaghi auguro ogni fortuna, ma ci terrei a vincere io a San Siro». Il Meazza è dato tutto esaurito, con record al botteghino: gli spettatori sono 78.681 per un incasso di 3.233.620 euro