L'Atalanta si inchina al Milan: 1-3
con la doppietta di Bonaventura

L'Atalanta si inchina al Milan: 1-3 con la doppietta di Bonaventura
di Matteo Spini
2 Minuti di Lettura
Sabato 30 Maggio 2015, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 11:05
BERGAMO – Storie di destini incrociati. Di ex amati e altri dimenticati e di giocatori che il prossimo anno potrebbero affrontare la stessa partita con una maglia di colore diverso. Gli episodi di Atalanta-Milan sono in gran parte legati ai destini di personaggi che, negli ultimi tempi, hanno ballato sull’asse Bergamo-Milano: alla fine, la spuntano i rossoneri, che chiudono un campionato nefasto con l’inutile certezza di un posto nella parte sinistra della classifica.
Le due squadre vogliono chiudere con un sorriso una stagione ricca di difficoltà e il risultato è una gara vibrante, ma con tanti errori, specie in difesa. A proposito di corsi e ricorsi, il primo a bussare alla porta delle copertine è Daniele Baselli, talentino nerazzurro da tempo in rampa di lancio, per il quale il Milan è già andato ben oltre i sondaggi: il centrocampista dell’Under 21 si mette in mostra con il gol del vantaggio atalantino al 21’, di testa, secondo timbro in A.

Un biglietto da visita per la sua futura squadra? Il percorso che lui potrebbe seguire in estate è anche quello per il quale sono già passati i due rossoneri che rovesciano il risultato nel primo tempo: Pazzini si conferma ex letale con l’ennesimo gol da avversario (il rigore del pari al 36’) e si prende i fischi della curva dopo l’esultanza, mentre l'applauditissimo Bonaventura è ancora nel cuore di tutti e nessuno osa dire nulla sulla zampata (senza festeggiamenti) del ribaltone, 2’ dopo, oppure sul personale e altrettanto rocambolesco bis, nella ripresa.

Prima c’era stato tempo per una traversa di Denis (con i rossoneri ancora in difficoltà nel gioco aereo), mentre il secondo tempo offrirà meno emozioni, con l’Atalanta a premere, ma senza riuscire a fare male, subendo l’1-3. Inzaghi saluta così con una vittoria. A proposito, anche lui è un ex: da domani, forse, non solo dell’Atalanta.