Berlusconi: «Ancelotti al Milan se il Real lo lascia libero, sarà un ritorno positivo»
Ma Carlo dice no: «Se lascio Madrid mi fermo un anno»

Berlusconi: «Ancelotti al Milan se il Real lo lascia libero, sarà un ritorno positivo» Ma Carlo dice no: «Se lascio Madrid mi fermo un anno»
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Sabato 23 Maggio 2015, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 00:22

«Io non sono per i ritorni, ne abbiamo già avuti in passato e non hanno funzionato. Però sono legato a Carletto da una forte amicizia personale. Avrà anche degli assistenti personali che lo asseconderanno. Credo che sarà un ritorno positivo. Se il Real Madrid lo lascerà libero, tornerà da noi». Silvio Berlusconi apre così al clamoroso ritorno del tecnico di Reggiolo in rossonero, una trattativa che sembra già molto avviata, nonostante alcuni elementi non del tutto risolti.
In serata, dopo la partita vinta dal Real, Ancelotti lo ha gelato. «Nessuno mi ha detto che lascerò il Real - ha spiegato il tecnico - ma se dovesse accadere rimarrò fermo un anno».

Non più tardi di eri sera è andato in scena un summit tra Ernesto Bronzetti, procuratore di Ancelotti e Florentino Perez, presidente del Real. Per l'addio del tecnico è necessario il versamento a suo favore di ben sei mesi di ingaggio, per un ammontare di 3,5 milioni di euro, liberandolo e dunque non esonerandolo, perché la federazione spagnola con consente ad una squadra di avere sotto contratto due allenatori contemporaneamente

«Se non troverò imprenditori stranieri che vogliano entrare nella società, ho intenzione di fare del Milan la nazionale di calcio italiana con tutti giocatori italiani, con molti giovani provenienti dai nostri vivai e cercare di riportare il calcio italiano a poter essere uno dei protagonisti in Europa e nel mondo», prosegue ancora Silvio Berlusconi. «La situazione in merito alla mia ricerca di imprenditori stranieri che possano entrare nel Milan - ha aggiunto Berlusconi - è molto chiara. Nel calcio in questi anni sono entrati i petrodollari, il Paris Saint-Germain riceve ogni anno 250 milioni dal Qatar, una famiglia da sola non può competere con queste spese. I top player hanno quotazioni da 50 a 100 milioni, io nel Milan ho speso un miliardo e 600 milioni in questi quasi trenta anni. Oggi le condizioni dell'economia e quindi anche delle mie imprese non sono tali da potermi consentire di continuare questa condizione e soprattutto i soldi dovrebbero aumentare di molto per il livello dei costi che il calcio ha raggiunto con l'ingresso di questi nuovi protagonisti».

«Questo - ha spiegato Berlusconi - è il motivo per cui io ho cercato e sto cercando qualcuno che possa fare con il Milan quello che il Qatar fa con il Paris Saint-Germain. Spero di trovarlo, se non lo troverò sarà necessario continuare da parte mia ed in questo caso - ha concluso Berlusconi – ho un'idea diversa ed è quella, giustificata dal fatto dei troppi stranieri che sono entrati nel nostro calcio che pongono anche la Nazionale nella difficoltà di trovare dei campioni soprattutto in attacco»

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