Dopo il danno, la beffa. Per quanto avvenuto martedì al Partizan Stadium di Belgrado, l'Uefa sarebbe pronta a infliggere squalifiche pesanti non solo alle nazionali di Serbia e Albania, ma anche ai giocatori. Chi rischia tantissimo è Lorik Cana.
Per la sua condotta violenta, pugni ad alcuni tifosi serbi che avevano aggredito un suo compagno di squadra, il capitano albanese potrebbe andare incontro ad uno stop che va dai sei mesi fino ad un anno e mezzo. Sospensione che penalizzerebbe anche la Lazio visto che come prevedono le nuove normative Uefa gli stop sono transitivi ossia vengono applicati sia a livello di Nazionale che di squadre di club. In attesa del verdetto a Formello però c'è grande tranquillità.
#Insieme pic.twitter.com/75OwS3qhxU — SS Lazio (@officialsslazio) 17 Ottobre 2014
COSA SUCCEDERÀ
I fatti di Belgrado sono arrivati sul tavolo della Commissione Disciplinare, di Controllo e Etica della Uefa, tradotto sono sotto inchiesta dell'organizzazione presieduta da Platini che attraverso il suo portavoce ha fatto sapere di considerare «non tollerabile quanto successo».
RISPETTO E ABBRACCI
Da Belgrado direttamente a Formello. Ieri Djordjevic, Cana e Berisha, nonché Basta, assente per infortunio al Partizan Stadium, si sono finalmente rivisti. I quattro ragazzi, insieme al direttore sportivo Igli Tare, si sono parlati, chiariti e alla fine abbracciati nel vero senso della parola. Tra di loro non c'è mai stato alcun tipo di problema anzi addirittura prima della partita con le nazionali, nonostante l'atmosfera tesa, Lorik e Filip hanno provato in tutti i modi a stemperare i toni con diverse battute. E a Formello non è successo niente di speciale, se non la promessa di continuare a fare le stesse cose che si facevano prima della sfida tra Serbia e Albania. Una giornata particolare insomma, con mister Pioli che ha chiesto a tutti i giocatori, prima dell'allenamento, di riunirsi in cerchio per cantare insieme l'inno della Lazio.