Uçan ok, ma non era la partita di De Rossi? Già, con la Lazio in vantaggio all'Olimpico contro il Verona, e quindi un punto davanti ai giallorossi, non poteva che essere il capitano (di serata) a portare la Roma in vantaggio e a riportarla davanti alla squadra di Pioli.
CHI, SE NON LUI?
Una deviazione volante di sinistro a centro area che non ha lasciato scampo a Leali. E subito una domanda: ma quanto tempo era che Daniele non aveva la possibilità di andare a chiudere un'azione nel cuore dell'area avversaria? Una vita, forse. Perché, ormai da anni, gli hanno assegnato compiti prettamente difensivi, di copertura davanti alla difesa, quasi da difensore puro. E all'Orogel Stadium, ieri sera, ha indossato i panni del difensore del secondo posto della Roma. Non poteva essere che lui, se ci pensate bene, a portare a termine il delicato compito. Lui, che ha una Lupa tatuata sul cuore. Un bel segnale per tutto l'ambiente Roma, dilaniato da una crisi di risultati che ha pochi precedenti nella sua Storia.
LE ORECCHIE DI ANTONIO
Fuori l'ammonito Uçan, dentro Pellegrini, capitano della Primavera di Alberto De Rossi, esordientissimo in A. Nulla da segnalare, però, fino alla fine. Tre punti alla Roma, firmati dall'uomo-partita che, pur avendo 100 presenze azzurre con l'Italia, è stato snobbato dal ct Conte. Al quale, probabilmente, ieri sera saranno fischiate, e nemmeno poco, le orecchie. Stai a vedere, allora, che il ct stavolta ha toppato, e pure di brutto...