La bravura di Pioli, così come le qualità tecniche e morali della squadra, sono indiscutibili. Insieme alla Juventus gioca il più bel calcio d'Italia. Corre, soffre, ha un'identità precisa e non la cambia nonostante le assenze, che sono state pesanti e continuano a perseguitarla. Ultima quella della sfortunato Djordjevic.
Senza sperperi e clamori è stata costruita una squadra logica e competitiva, che valorizza vecchi e nuovi, senza dimenticare i giovani del proprio vivaio: dopo Onazi, Cavanda e Keita, è ora il turno di Cataldi.
All'entusiasmo della Lazio fa da contraltare la tristezza che avvolge Milano, da quattordici anni mai così in basso con le due squadre. In mancanza dei soldi di un tempo che rendevano tutto più facile, le scelte degli ultimi anni si sono rivelate un totale fallimento e la decadenza sembra inarrestabile.
L'Inter sta provando a rimettersi in carreggiata rinforzando la rosa ma, come dimostrano i risultati, farlo in corsa è compito difficilissimo. Il Milan si è illuso e ha illuso, i nodi sono giunti al pettine. È ora di guardare in faccia la realtà, con umiltà ammettere gli errori e ricostruire dalle fondamenta. Evitando di voler stupire con ex giocatori/allenatori e di puntare su calciatori ormai spompati.
Il vantaggio di +7 accumulato dalla Juventus comincia a essere bello sostanzioso e, soprattutto, gestibile. Del resto i bianconeri continuano a vincere mentre la Roma a pareggiare. La Juventus sta bene e, illuminata da uno splendido Pogba, non si concede soste. La Roma è ancora in convalescenza ma a Firenze si è intravisto qualche segnale di ripresa.