Conte riscopre le ali addio al vecchio 3-5-2

Conte riscopre le ali addio al vecchio 3-5-2
di Ugo Trani
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Mercoledì 7 Ottobre 2015, 05:42 - Ultimo aggiornamento: 11:58
Stop al 3-5-2 dei successi con la Juve: il sistema di gioco non va più a genio a Conte. Che nelle ultime 4 gare della Nazionale ha preferito sempre il 4-3-3. Ancora da collaudare, però: solo 3 gol realizzati, al massimo 1 a partita. «Considerate le caratteristiche dei giocatori a disposizione, ho solo due moduli». L'altro è il 4-4-2. Conte, nelle prime 8 gare della sua gestione, per 7 volte ha schierato il 3-5-2, l'assetto che gli permise di vincere tre scudetti di fila a Torino. Sempre lo stesso sistema di gioco, a parte il test di Genova contro l'Albania (novembre 2014), quando passò al 4-4-2 per l'Italia sperimentale di Marassi (1-0, con rete di Okaka che non è più tra i convocati). Con il 3-5-2 superò l'Olanda (2-0) in amichevole, la sera del suo debutto a Bari (settembre 2014), vincendo poi le gare di qualificazioni europee contro la Norvegia (2-0) a Oslo nello stesso mese, contro l'Azerbaigian (2-1) a Palermo e contro Malta (1-0, primo gol di Pellè) a Tà Qali (ottobre 2014) e pareggiando contro la Croazia (1-1) a Milano il mese dopo, contro la Bulgaria (2 a 2) a Sofia (marzo 2015), e in amichevole contro l'Inghilterra (1-1) a Torino (aprile 2015).

VIRATA OBBLIGATORIA
I risultati, insomma, non sono mancati. L'Italia, imbattuta nelle prime 8 partite (arriverà a 9), non ha però convinto tatticamente il ct azzurro. Probabilmente i dubbi sono nati a Sofia, quando per la prima volta gli azzurri hanno incassato 2 reti (nelle 8 gare per Euro 2016 sono solo 5 quelle subite). Contro la Bulgaria, davanti a Sirigu, si sistemò proprio i 3 centrali della sua Juve: Barzagli, Bonucci e Chiellini, mai schierati insieme nei match precedenti. Nemmeno i 3 fedelissimi riuscirono a evitare le gaffe in fase difensiva. Conte capì, analizzando quella partita, di non avere i giocatori giusti per andare avanti con il sistema di gioco che, da più di 4 anni, aveva scelto sia a Torino che a Coverciano. Proprio quanto detto ultimamente da Allegri: «Troppi i giocatori nuovi che non conoscono il tre-cinque-due: non si può proprio fare». Se lì è arrivato Cuadrado, in Nazionale esterni a raffica: Eder, El Shaarawy, Insigne, Candreva, Florenzi, Quagliarella, Berardi, Gabbiadini, Sansone, Cerci e Caligiuri (i primi 6 sono tra i 27 convocati per le gare contro Azrebaigian e Norvegia). La svolta proprio nella sfida più complicata: il 4-3-3 appare per la prima volta contro la Croazia (1-1) a Spalato (giugno 2015). Pochi giorni dopo arriva il primo ko nell'amichevole contro il Portogallo (0-1) a Ginevra. Ma il nuovo assetto non si tocca: ecco gli ultimi successi azzurri con Malta (1-0) a Firenze e Bulgaria (1-0) a Palermo nel mese scorso.