De Sanctis contro il Viminale: «Non sono contenti? Nemmeno noi»

De Sanctis contro il Viminale: «Non sono contenti? Nemmeno noi»
di Redazione Sport
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Lunedì 23 Marzo 2015, 00:18 - Ultimo aggiornamento: 00:20
«Sono un giocatore della Roma, un consigliere dell'Assocalciatori, il Viminale ha detto di non essere contento per le scene di giovedì sera, non siamo contenti nemmeno noi di subire il pubblico ludibrio»:

il portiere della Roma, Morgan De Sanctis, ai microfoni di Sky chiarisce quanto è successo dopo la partita di Europa League, con il 'confrontò tra parte della squadra e gli ultrà della Curva Sud. «Sul campo c'erano anche le istituzioni - dice - a 38 anni non ho piacere a farmi insultare, è una immagine del nostro calcio che non può passare. Chiederò spiegazioni anche in consiglio federale, perchè non è bello che passi il concetto che i giocatori hanno preso una decisione - spiega riferendosi al conciliabolo di fine partita - In campo c'erano anche le istituzioni, se ti

dicono di non andare, che ci pensano loro, non non andiamo. Non siamo stati bloccati. Stiamo parlando di una deformazione del nostro calcio e del tifo. Il calciatore che si espone al pubblico ludibrio non può essere richiamato per averlo ricevuto perchè nessuno ci ha detto di non andare. Venerdì non ho sentito il presidente federale nè il presidente del Coni vicini».
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