Poi inevitabilmetne l'argomento si sposta dal passato ad un futuro che De Laurentiis si augura molto prossimo. «Se Sarri riuscirà a continuare a preparare la squadra in maniera così attenta credo che ci siano grandi opportunità di lottare di gara in gara fino in fondo, ma quella parolina non la voglio pronunciare.I giocatori devono essere caricati a pallettoni ma non si può già parlare di quell'obiettivo».
Il salto di qualità e cambio di modulo
«Sentivo che Sarri mi incitava a prendere Saponara, ma gli feci capire che non potevo comprare tutto l'Empoli. Lui voleva un trequartista per giocare col 4-3-1-2, un modulo che mi preoccupava visto che abbiamo sei attaccanti. All'inizio ho taciuto, ma visto che non arrivavano i risultati chiamai Giuntoli e gli dissi di convincere il mister a cambiare modulo, dovevamo giocare col 4-3-3. Il ds mi disse che glielo stava già dicendo, ma bisognava insistere e convincerlo. Alla fine si convinse ed i risultati si sono visti».
La scelta di Maurizio Sarri.
«Volevo ricominciare da un progetto più italiano, chiamai Sarri quando era ad Amalfi per una manifestazione che si tiene ogni anno, e mi conquistò il fatto che moriva per allenare il nostro club.
Gli feci subito capire, però, che avevo il dovere di difendere la società, offrendogli un contratto annuale con opzioni esercitabili per 5 anni, per me la programmazione è fondamentale ed io sono abituato a vivere matrimoni lunghi nel mondo del lavoro».