Un digiuno lungo sette mesi, poi Iturbe è diventato l'uomo del derby

Un digiuno lungo sette mesi, poi Iturbe è diventato l'uomo del derby
di Gabriele De Bari
2 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Maggio 2015, 21:13 - Ultimo aggiornamento: 21:26
Ha aspettato 7 mesi una partita così da quando, in autunno, segnò il primo e unico gol in maglia giallorossa: era anche quella un'occasione speciale, in casa della Juventus. Tante partite, tante critiche per il calciatore più pagato del mercato giallorosso e definito un flop. Un ramadan lunghissimo per Iturbe che, in tutto questo periodo, oltre a non avere mai segnato, aveva calciato soltanto 7 volte nello specchio della porta. Sette, come il numero che porta sulla maglia, comunque una miseria nel suo score davvero deludente.

Il destino l'ha premiato, regalandogli la copertina nell'incontro più atteso e importante, quello rimasto alla Roma per salvare la stagione, il derby. Si è visto subito che il veloce attaccante era in giornata di grazia, quando ha costretto Lulic a un fallo da cartellino arancione... L'esterno bosniaco ha sofferto tanto la rapidità dell'avversario, i suoi guizzi, le ripartenze, rischiando spesso di perderlo di vista tanto che Pioli è stato costretto a sostituirlo con Cavanda, per evitare il rischio di espulsione. Iturbe aveva l'argento vivo addosso, difficile fermarne l'incedere e così si è presa la bella soddisfazione di segnare il primo gol, quello che ha spaccato la gara. Un gol atteso una vita, che non cambierà di molto il giudizio negativo sulla sua stagione ma che servirà a riproporlo come un elemento valido sul quale fare una riflessione in vista del prossimo anno. Nella sua esultanza c'era tutta la rabbia, quasi una liberazione, per un gol che non arrivava mai. E' stato il derby della Roma ma anche quello di Iturbe, il più discusso dei giallorossi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA