dal nostro inviato FIRENZE Poco più di un anno fa, dicembre 2013, la Roma infilò 4 pareggi di fila: contro il Torino, il Sassuolo, il Cagliari e l'Atalanta. Arrivarono dopo 10 vittorie, ma permisero comunque alla Juve di andare in testa alla classifica e di preparare la fuga verso il terzo titolo consecutivo. All'epoca era imbattuta, mentre in questo torneo, dopo essere caduta allo Stadium e al San Paolo, non perde da 10 gare. La striscia positiva non basta. Troppi i punti persi ultimamente per strada. Perché, con l'1 a 1 del Franchi contro la Fiorentina che si somma al 2 a 2 contro la Lazio e all'1 a 1 contro il Palermo, vede di nuovo allontanarsi i bianconeri che, all'inizio del girone di ritorno, sono a + 7. Colpa dei 3 pari nelle ultime 3 partite. Anzi dei 5 in 7.
MEZZA PARTITA
La Roma, a quanto pare, ha autonomia limitata.
PRESTAZIONE ACCETTABILE
La prova di Firenze è la migliore da inizio anno, anche più corposa di quella di Udine, dove i giallorossi tornarono con i 3 punti. Sarà stato il centrocampo muscolare, con Nainggolan, De Rossi e Strootman, formula che è durata solo mezz'ora. Contusione al ginocchio per l'olandese e dentro Pjanic. E, a vedere la ripresa, è piaciuto il trio offensivo: Ljajic e Totti ad alternarsi nel ruolo di trequartista e pronti a lanciare la saetta Iturbe. I tre hanno costruito, guada caso, l'azione del pari, realizzato da Ljajic, sempre più capocannoniere con 7 gol. Questo non lo ha festeggiato per rispetto dei suoi vecchi tifosi. La rete di Gomez, la sua seconda in campionato, è nata dalla dormita di Holebas che ha tenuto in gioco il centravanti sul tiro sbalato di Pizarro. Soliti errori. Eppure Astori, lasciando il posto a Manolas, era in panchina. Montella, ancora a digiuno di vittorie contro la sua ex squadra, almeno interrompe il digiuno da tecnico: 6 sconfitte su 6. E' proprio di uno come lui che avrebbe bisogno Garcia per andare a riprendere la Juve. Mancano 18 partite. E con Luiz Adriano le chance aumenterebbero.