E io sono più preoccupato di chi potrà andare via piuttosto di chi potrà arrivare«. A tutto ciò si aggiunge la questione Suarez, il cui impiego è al momento in sospeso (in preallarme Badelj e Vecino) e legato a una liberatoria della Figc non ancora arrivata. »È facile così ritrovarti in difficoltà - ha ammesso il tecnico - anche se siamo consapevoli di cosa possiamo dare: con l'aiuto della gente dico che possiamo vincere>. La Fiorentina, attesa comunque subito ad un impegnativo banco di prova. «Il Milan è una società che ha la cultura di vincere nel Dna, è una squadra aggressiva, affamata, organizzata, in linea col suo allenatore. Mi aspetto una sfida straordinaria ed emozionante in cui saranno i dettagli fare la differenza, sperando siano favorevoli a noi». Sousa chiede ai tifosi (attesi circa 30.000 spettatori compreso Andrea Della Valle) grande sostegno e spinta perchè è così che «si può superare il gap con le squadre che hanno investito tanto e preso i giocatori che volevano». Quanto agli obiettivi di questa Fiorentina ha sorvolato: «Lascio alla proprietà domanda e risposta». Come già accadeva con Montella, pure con Sousa la squadra spesso non andrà in ritiro prima degli impegni casalinghi («In questo modo i giocatori hanno maggiori responsabilità>), a iniziare da oggi. È sempre in occasione delle gare al Franchi il tecnico portoghese non diramerà i convocati. Riservandosi di sciogliere dubbi e scelte all'ultimo momento. Tanti ad ora i ballottaggi, tra Babacar e Kalinic, tra Joaquin e Bernardeschi, tra Pasqual e Alonso.
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